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In Italia i casi di meningite sono in aumento?

«Nel nostro Paese non c’è alcuna emergenza meningite», chiarisce Giovanni Maga dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche. I casi annui di meningite da meningococco sono più o meno stabili e inferiori a 200. A confronto, le meningiti da pneumococco sono oltre 1000 mentre quelle da H. infuenzae sono quasi scomparse grazie alla vaccinazione. Siamo di fronte a un numero di casi in linea con gli scorsi anni e, purtroppo, alcuni sono casi letali. «Di solito il meningococco può dare forme fulminanti anche nel 10-20 per cento dei casi, il che significa attendersi una ventina di decessi all’anno», dice Maga.

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Ci sono aree del nostro paese dove il rischio meningite è più alto?

Esistono zone di iper-endemia, ovvero con un’incidenza dei casi da meningococco superiore alla media, ma non tale da costituire un’epidemia. In altre parole, in queste aree ci sono più casi sporadici del normale. Riguardano giovani-adulti al momento in Toscana e in misura minore in Lombardia. In particolare, negli ultimi due anni, in Toscana si è verificata una situazione anomala.

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Quali sono i ceppi di meningococco più diffusi?

Tra gli agenti batterici che causano la meningite il più temuto è Neisseria meningitidis (meningocco), oltre a Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X. «I ceppi di meningococco responsabili della maggior parte delle infezioni in Italia sono il C e il B», dice Maga. Secondo l’Istituto superiore di sanità, nel 2015 si sono verificati in Italia quasi 200 casi di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati da sierogrupppi B e C.

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Chi sono le persone a rischio infezione?

La fascia di età più colpita è quella infantile (meno di 5 anni), e a seguire i giovani fino ai 25. Il meningococco è un ospite naturale presente in modo asintomatico nelle vie respiratorie (naso e gola) di una quota della popolazione che varia dal 2 al 30%. In altre parole, esistono molti portatori sani. La trasmissione avviene attraverso le goccioline di muco (tosse, starnuti) a distanza ravvicinata, infatti il batterio muore dopo pochi minuti quando si trova nell’ambiente esterno. «Le meningiti da pneumococco - dice Maga - si presentano soprattutto negli anziani. Le meningiti da H. influenzae sono comuni nei bambini, molto rare negli adulti, ma adesso sono molto basse grazie alle vaccinazioni».

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Quali sono i vaccini disponibili?

Quelli contro pneumococco, H. influenzae e meningococco di tipo C sono offerti nel programma vaccinale delle regioni ai bambini e la copertura è abbastanza alta. Esiste anche un vaccino contro il meningocco B, offerto da poco in alcune regioni ai nuovi nati. A parte il caso dello pneumococco, in cui la vaccinazione è raccomandata anche agli anziani, finora i vaccini contro i batteri della meningite erano raccomandati solo ai bimbi. Con l’inizio del focolaio, la Toscana ha iniziato una campagna straordinaria contro il meningococco C, offrendolo gratuitamente anche agli adulti. In Lombardia è stata annunciata la possibilità di vaccinarsi contro il meningococco, a partire dal 2017, con una compartecipazione di spesa.

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