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Sono 500mila gli italiani che solo nell'ultima settimana sono stati messi a letto dall'influenza, come rileva l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità. E le temperature rigide che hanno colpito il nostro paese «hanno facilitato la ripresa e la diffusione dei virus» spiega Fabrizio Pregliasco, virologo del dipartimento Scienze biomediche per la salute dell'università di Milano.

«Oltre ai ceppi influenzali attesi - sottolinea Pregliasco - le basse temperature stanno favorendo anche la proliferazione di virus simil-influenzali, come gli adenovirus e i coronavirus che, seppur dando manifestazioni meno pesanti, rendono in questo momento imponente il numero di persone colpite da sindromi influenzali». L'ultimo bollettino ha registrato una lieve flessione, circa 100mila casi in meno «e l'alto numero di giovani coinvolti potrebbe far pensare che ci trovi di fronte al culmine o a un calo di diffusione dei virus.
Il virus maggiormente circolante in Europa, anche in Italia, è l'A/H3N2 che però, “viaggiando”, ha acquisito la variante A/Bolzano/7/2016. «Questa dinamica cangiante del virus - spiega Maria Corongiu, segretario Fimmg Lazio - sta rendendo l'epidemia influenzale aggressiva come non accadeva da almeno quindici anni. Con conseguente aumento di ospedalizzazioni in tutta Europa e ancora di più a Roma. Nonostante la crescita dei vaccinati sono in aumento ricoveri di persone nella fascia di età maggiore dei 65 anni».

Proprio per queste caratteristiche «non bisogna sottovalutare le prime avvisaglie di malattie anche se si è in buona salute - aggiunge Pregliasco - utilizzare farmaci da automedicazione responsabilmente, non assumere antibiotici. Evitare sbalzi termici».

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