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Stimolare il cervello per combattere l’ansia, la depressione e contrastare il declino cognitivo. Gli esperti non hanno dubbi: bastano pochi minuti di giochi e rompicapi al giorno per preservare la propria salute mentale, anche solo con il proprio cellulare.

A sostenere la tesi hi-tech è uno studio della Northwestern University, pubblicato dal Journal of Medical Internet Research su cento persone con sintomi psichiatrici conclamati. E «dopo otto settimane di utilizzo, diverse volte al giorno - scrivono gli autori dello studio -, tutti i partecipanti hanno riportato miglioramenti significativi della loro salute mentale».

Le tredici app «amiche del cervello» includono esercizi di rilassamento e giochi educativi, come «Boost me» che incoraggia gli utenti a pianificare attività positive, o «Social Force» che sprona i giocatori a identificare le persone più importanti nella propria vita e a restarne in contatto. «Usare strumenti digitali per la salute mentale - commenta il ricercatore David Mohr - è una parte importante del nostro futuro. Queste app possono aiutare milioni di persone che non possono raggiungere uno specialista».

Il gioco è anche al centro dello studio di stimolazione cognitiva sperimentato su 30 anziani piemontesi con l’Alzheimer: per loro sono state studiate sfide di memoria e logica con sedute di gruppo, per stimolare la socializzazione e contrastare l’avanzamento dei sintomi della malattia.

Lo studio sperimentale, realizzato con il contributo dell’associazione San Luigi Gonzaga Onlus dal geriatra Fausto Fantò e dalla psicologa Chiara Niger, ha dimostrato come l’allenamento mentale possa prevenire e sconfiggere la demenza senile. «Dopo la stimolazione cognitiva in tutti i casi c’è stato un miglioramento, con un incremento nel test di valutazione dell’efficienza intellettiva ma soprattutto nella qualità della vita. Il training si è svolto in otto sedute e ha dimostrato che può apportare da subito notevoli benefici nel rallentare la progressione della malattia, soprattutto se proseguito nel tempo», afferma Fantò.

Ma si può allenare la mente quotidianamente, ancor prima dello sviluppo di patologie. E il momento giusto per iniziare è a 30 anni, quando fisiologicamente ha inizio il declino cognitivo. «Leggere a voce alta e fare giochi enigmistici sono due validi esercizi quotidiani adatti a tutti. Il passatempo più adatto per questo intento è il Sodoku. Un altro molto efficace è il Bersaglio, quello dell’associazione di parole», conclude la dottoressa Niger.

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