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La web serie in 5 episodi «Epatite C Zero», sceneggiata e diretta da Valerio Di Paola e presentata ufficialmente al Roma Web Fest, è un viaggio coast-to-coast a bordo di un van che attraversa l’Italia, dall’Adriatico al Tirreno, per raccontare l’epatite C dal punto di vista dei pazienti, coinvolgendo lo spettatore in una riflessione sulla complessità della malattia, sull’unicità di ogni paziente, sul valore del rapporto con il proprio medico e sulla fondamentale importanza della consapevolezza dei fattori di rischio, per una corretta prevenzione e per favorire un tempestivo intervento in caso di infezione.

I PERSONAGGI

Sulle differenze si snoda la trama della web serie Epatite C Zero. I protagonisti, insieme a una giovane dottoressa e un testimone estraneo ma curioso, sono quattro pazienti: l’over 65 cultore della buona tavola, il manager rampante, la giovane viaggiatrice amante dei tatuaggi, il nerd appassionato di informatica e tecnologia. Ciascuno di loro ha incontrato l’epatite C in un modo diverso.

SUPERATI I 100MILA PAZIENTI CURATI

L’epatite C è una infezione causata dal virus HCV che nel 60-70% dei casi cronicizza e, a lungo andare, può danneggiare seriamente il fegato, portando alla cirrosi. La cirrosi epatica è una delle più comuni cause di epatocarcinoma e di trapianto di fegato. In Italia, oltre 300mila persone hanno una diagnosi di epatite C. Dal dicembre 2015 al 20 novembre scorso, i pazienti avviati ad almeno un trattamento contro il virus dell’epatite C sono stati 102.240, come indica il monitoraggio dei trattamenti con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs).

DIAGNOSTICARE TUTTE LE INFEZIONI

«I pazienti diagnosticati con HCV rappresentano solo la parte visibile dell’iceberg dei pazienti infetti. Infatti, un numero non ben definito di persone che ha contratto l’infezione non sviluppa sintomi evidenti e dunque è difficile che venga identificata e trattata – dichiara Loreta Kondili, Ricercatrice presso l’Istituto Superiore di Sanità e Coordinatrice di PITER (Piattaforma Italiana per lo studio della Terapia delle Epatiti Virali) – A questo proposito, avvalendoci dei dati della piattaforma PITER e dei dati di trattamento forniti dall’AIFA, ci siamo proposti di studiare delle strategie per aumentare il cosiddetto linkage to care (i pazienti identificati e seguiti nei centri di cura), come un eventuale screening mirato su particolari gruppi della popolazione generale con maggiore probabilità di alta prevalenza».

APPROCCIO PERSONALIZZATO

«La disponibilità di una cura efficace e con effetti collaterali di lieve entità ha rivoluzionato l’approccio alla cura dell’epatite C: oggi tutti i pazienti hanno indicazione alla terapia e possono essere trattati anche coloro che prima non erano candidabili per gravità di malattia, per comorbidità o coloro i quali rifiutavano il trattamento per timore degli effetti collaterali – dichiara Barbara Coco, Consigliere FIRE - Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia e Dirigente Medico presso l’Unità Operativa di Epatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa – Le comorbidità come l’insufficienza renale, le cardiopatie o le malattie neurologiche non rappresentano più una limitazione e oggi è possibile parlare di approccio personalizzato, poiché ogni paziente può contare su una categoria di farmaci idonea a rispondere alle sue specifiche necessità».

OBIETTIVO: ELIMINAZIONE

La strada per l’eliminazione dell’epatite C passa anche attraverso la prevenzione. Prevenire è fondamentale non solo per non contrarre il virus, ma anche per non reinfettarsi una volta guariti. L’epatite C si trasmette per contatto con sangue infetto e, per prevenirla, bisogna interrompere la catena del contagio: non condividere aghi, glucometri, accessori personali come rasoi, spazzolini o tagliaunghie. Le possibilità di contagio aumentano in caso di rapporti sessuali a rischio non protetti. L’epatite C non si trasmette con gli abbracci o con i baci. L’infezione può essere diagnosticata con un semplice esame del sangue.

LA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE

Il progetto è parte di una più ampia campagna educazionale promossa da MSD Italia in collaborazione con EpaC onlus e con la supervisione scientifica di FIRE - Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia, per creare consapevolezza dei rischi legati all’HCV, promuovere la prevenzione e informare sulle possibilità di gestione della patologia alla luce delle nuove opportunità terapeutiche. I 5 episodi della web serie Epatite C Zero saranno pubblicati sul sito www.epatiteczero.it con cadenza settimanale a partire dal 28 novembre.

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