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Il mal di testa, l’emicrania a cefalea tensiva o a grappolo può esser associata a un maggior rischio di ammalarsi di ipotiroidismo, ossia deficit di funzionamento della tiroide. Lo afferma uno studio dell’ University of Cincinnati College of Medicine su 8500 persone e pubblicato su “The Journal of Head and Face Pain”.

E' emerso che soffrire di mal di testa aumenta del 21-41% il rischio di ammalarsi di ipotiroidismo. Secondo i ricercatori la cefalea disturba il sistema immunitario e lo stress provocato dal mal di testa può compromettere la funzione tiroidea. Tra l'altro le due malattie si rinforzano a vicenda.

L'ipotiroidismo colpisce oltre 5 milioni di persone in Italia, il più delle volte è causato da una tiroidite cronica autoimmune e può essere associato ad altre malattie autoimmuni tra cui diabete mellito di tipo 1 e celiachia o ad aumento del rischio di sviluppare un cancro alla tiroide. Spesso causa di aumento di peso, gonfiore, stitichezza, alterazioni del ritmo cardiaco, turbe mestruali, depressione dell'umore, astenia, sensibilità al freddo. Inoltre l'ipotiroidismo condiziona la qualità della vita di una persona ma una soluzione efficace arriva dalla formulazione liquida della levotiroxina, disponibile in Italia e appena approvata dall’agenzia americana del farmaco Fda. Tra le varie peculiarità c’è la maggiore velocità di assorbimento e interferenza con il cibo e l’assunzione in contemporanea con la colazione, senza dover attender almeno 30 minuti dopo la terapia a compresse.
«Per una volta il mondo farmacologico si capovolge – afferma Andrea Lenzi, presidente della Società Italiana di endocrinologia- perché la novità terapeutica dall’Italia sbarca negli States solo dopo una diffusa sperimentazione sul campo».

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