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Parlarne crea ancora un certo imbarazzo, ma nell’intimità della camera da letto il sesso anale non è più off limits. Anzi, questo tabù sarebbe già iniziato a crollare da qualche anno. Almeno tra le donne. Secondo una ricerca pubblicata tempo fa dal The Journal of Sexual Medicine, il 40 per cento delle donne tra i 20 e i 40 anni d’età ha sperimentato questa pratica. Nel 1992 la percentuale era solo del 16 per cento. E’ inoltre raddoppiata quella delle donne tra i 20 e i 39 anni che ha provato nel corso dell’ultimo anno. E ancora: il 20 per cento delle donne che ha una relazione stabile sostiene di aver sperimentato il sesso anale almeno una volta negli ultimi tre mesi. In generale, invece, si stima che a praticarlo siano ormai il 36,5 per cento dei partner etero.

IL SESSO ANALE, SE FATTO BENE, NON E’ UNA PRATICA DOLOROSA

Tuttavia, sono ancora molti i miti che circondano il sesso anale. Motivo per cui c’è chi proprio rifiuta di provare questa pratica sessuale. C’è ad esempio la falsa credenza secondo la quale il sesso anale debba per forza fare male. Un mito, questo, sfatato più volte dalla sessuologa e terapista americana Kat Van Kirk. «Il sesso anale non deve far male», dice. «Solo che spesso è fatto in modo errato. Molte donne - continua - lo trovano incredibilmente piacevole e alcune segnalano di avere anche orgasmi».

Tutto infatti sta nell’andarci piano e usare qualche piccolo aiutino, come ad esempio appositi lubrificanti. «In questo modo il dolore sarà l’ultima cosa che avrete in mente», garantisce la sessuologa. Altra falsa credenza è che se ha fatto male una volta, allora farà male sempre. Ma Kat Van Kirk è stata molto chiara in merito: “un’esperienza negativa non significa nulla, se la successiva volta si inizia a fare piano e si lubrifica l’area».

IL SESSO ANALE NON CAUSA DANNO FISICI

Altro falso mito è quello secondo il quale il sesso anale può causare danni fisici. Secondo i sessuologi, da un punto di vista medico, non ci sono ragioni per le quali è sconsigliabile fare sesso anale. Alcuni studi sembrano aver trovato un possibile legame tra questa pratica sessuale e l’incontinenza. Ma nessuno ha dimostrato un rapporto causa-effetto e, dalle statistiche, si nota subito che la maggioranza delle persone che fanno sesso anale non sono incontinenti.

L’altra grande preoccupazione diffusa sul sesso anale è che possa danneggiare l’ano stesso. I medici pensano che lo sviluppo di microlacerazioni nel retto sia comune durante il sesso anale, ma allo stesso modo, si creano microlacerazioni vaginali durante la penetrazione. In ogni caso, sono cose che si rimarginano molto in fretta e non pongono nessun rischio per la salute.

OCCHIO ALLE INFEZIONI E AL SESSO ANALE ESTREMO

Il sesso anale non è sicuro quando invece non si seguono le regole del buon senso. Come quella di usare il preservativo, visto che si corre un rischio leggermente più alto di contrarre malattie a trasmissione sessuale. Oltre all’HIV, c’è il timore concreto di essere contagiati dall’HPV. Alcuni ceppi del papilloma virus possono causare il cancro, e attraverso il sesso anale le infezioni da HPV in questa parte del corpo possono portare al cancro anale.

Ci sono inoltre degli studi che dimostrano che soggetti esposti a penetrazione anale con partner multipli corrono un rischio maggiore di sviluppare il carcinoma dell’ano. Un’altra ragione per cui è fare attenzione quando si fa sesso anale è il rischio di infezioni da Escherichia Coli. Ma attraverso i rapporti anali si possono anche contrarre infezioni del tratto urinario, oltre a infezioni intestinali. Bisogna anche fare attenzione a cambiare il profilattico quando si passa dal sesso anale a quello vaginale per evitare contaminazioni.

Inoltre, il sesso anale fa male quando si hanno rapporti estremi, come quelli che si vedono in alcuni porno. Per esempio la doppia penetrazione. In questi casi, il desiderio di replicare quanto avviene in alcuni film porno aumenta il rischio di farsi male sul serio. Meglio sperimentare in sicurezza con il proprio partner, lasciando le “acrobazie” ai professionisti del porno.

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