«Le mamme devono sapere che non sono sole. E che se non vogliono tenere il proprio bambino possono contare su una rete di supporto psicologico e di assistenza che garantisce il totale anonimato. L'abbandono dei neonati e l'infanticidio, due problemi purtroppo ancora molto diffusi, si combattono con un'azione di prevenzione e informazione che riesca a giungere a tutte le donne in gravidanza, soprattutto le più sole e abbandonate». La Società italiana di neonatologia interviene così sul caso della morte del neonato di Settimo Torinese.
La Sin sostiene e porta avanti “Ninna ho”, il primo progetto nazionale a tutela dell'infanzia abbandonata, nata nel 2008 per iniziativa della Fondazione Francesca Rava - Nph Italia Onlus e di Kpmg Italia, che si rivolge a tutte le madri che, trovandosi in difficoltà, non sono in grado di potersi prendere cura del proprio neonato.
«Qualunque sia la scelta della futura mamma, è fondamentale che il parto sia fatto in assoluta sicurezza - dice Mauro Stronati presidente della Sin - in strutture ospedaliere affidabili che, se richiesto, possono garantire l'anonimato, un diritto di tutte le donne». Nell'ambito della campagna d'informazione del progetto “Ninna ho” è attivo il numero verde 800 320023, a disposizione dal lunedì al venerdì, per tutte quelle mamme che si trovano in difficoltà.