Nonostante la maggior luce, l'aumento del testosterone e la conseguente naturale crescita del desiderio sessuale, i 7 milioni di italiani over 50 (ma parecchi anche intorno ai 40) affetti da iperplasia prostatica enigna (ipb) potrebbero, infatti, avere non poche difficoltà nella loro vita sessuale.
«I disturbi sessuali - spiega Vincenzo Mirone, Segretario generale della Società italiana di urologia - si aggiungono agli altri fastidiosi sintomi tipici del cattivo funzionamento della prostata, che rendono la vita (e soprattutto le notti) di chi ne soffre un vero incubo: sonno interrotto per alzarsi continuamente e urinare, corse in bagno durante la giornata, bruciore alla minzione». Fastidi che minacciano di rovinare anche le vacanze: proprio quando la coppia dovrebbe poter contare su relax e più tempo libero da dedicare anche alla propria intimità, qualcosa va storto e mette a dura prova l'intesa tra i partner.
«Oggi - tra l'altro - le opzioni disponibili sono numerose, sicure, più efficaci e anche pratiche da assumere, come la combinazione in un'unica compressa dei due principi attivi chiave per curare l'ingrossamento della prostata: dutasteride e tamsulosina». «La maggior esposizione al sole - aggiunge Luciana Mariani, urologa territoriale presso l'Area Vasta 3 e 4 Civitanova Marche-Fermo - converte il triptofano in serotonina, un antidepressivo naturale, migliorando la qualità delle emozioni, aumentando la libido e la secrezione di ormoni sessuali maschili e femminili. Inoltre, le ferie ci tengono lontani dallo stress e dalle preoccupazioni della quotidianità dandoci la possibilità di riappropriarci dei nostri desideri, prendendoci cura di noi stessi» continua l'esperta.
Insomma, un umore più positivo e la prospettiva che tra un po' si andrà in vacanza creano un mix che favorisce un più facile approccio all'intimità e al sesso. Ma se questo mix si scontra con un problema fisiologico come quelli che possono essere causati dall'ipertrofia prostatica benigna allora il desiderio sessuale potrebbe avere un drastico calo. «Sono circa 8 milioni di uomini devono fare i conti con problemi come disfunzione erettile (oltre 3 milioni), eiaculazione precoce (4 milioni), disturbi e calo del desiderio (3 milioni) - continua Mirone - e spesso queste problematiche maschili si ripercuotono sulla donna, generando disturbi come mancanza di orgasmo (quattro milioni e mezzo), vaginismo (un milione), disturbi del desiderio (due milioni e mezzo)».