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Con l'estate aumenta il consumo di bevande rinfrescanti, dolci ed energetiche. In particolare negli ultimi anni si è registrato un aumento consistente del consumo di energy drink, anche se alcuni paesi europei, come la Danimarca, non ne hanno autorizzato la vendita. Bevande “di moda”, ma gli esperti invitano alla cautela.
I cosiddetti energy drink, spiega Simona Chialastri, nutrizionista e biologa all'Istituto Neurotraumatologico Italiano (Ini) e docente all'Università Tor Vergata, «sono composti principalmente anche da caffeina: è una sostanza psicoattiva, stimola il sistema nervoso, aumentando la frequenza cardiaca e migliorando la resistenza durante l'attività fisica. A dosi elevate può dare effetti indesiderati come nervosismo, insonnia, battito cardiaco irregolare ed accelerato, disturbi intestinali. La dose giornaliera di caffeina ritenuta accettabile per un adulto in buone condizioni di salute è di 400 mg, ma per gli adolescenti scende a 100 mg. Una tazzina di caffè ne contiene 80mg, un bicchiere di coca cola 35 mg, per arrivare a 120 mgm con una lattina di energy drink. Tali bevande contengono anche Taurina (sostanza che sembrerebbe potenziare gli effetti della caffeina. È presente nella bile umana, combatte l'insonnia, può ridurre il senso di stanchezza), Guaranà (pianta originaria della foresta amazzonica. In grandi quantità può avere gli stessi effetti avversi della caffeina), glucosio o saccarosio, alcune vitamine e minerali come calcio, sodio e potassio, vitamine del gruppo B».

Gli energy drinks, avverte l'esperta, «devono dunque essere consumati con moderazione e se possibile evitarne proprio il consumo, proprio a cause dei suoi componenti. Un consumo eccessivo di caffeina, può dar luogo infatti ad ansia, insonnia, eccitazione, nervosismo, tachicardia e disturbi gastrointestinali. Anche un consumo eccessivo di taurina può avere degli effetti indesiderati, come ipertensione, disturbi gastrointestinali. Senza dimenticare gli zuccheri forniti, che possono concorrere all'obesità sopratutto se il consumo di tali bevande, al pari delle altre bevande zuccherine, è protratto nel tempo ed in quantità eccessive». Inoltre, ricercatori americani, in un recente studio, hanno notato che gli effetti avversi su attività cardiaca e pressione arteriosa sono maggiori in chi consuma bevande energetiche rispetto al solo consumo di caffeina.


I principali consumatori si registrano nell'arco di età tra i 15 ed i 35 anni, ed uno studio dell'università di Catanzaro pubblicato su 'Alcoholism: Clinical & Experimental Research' ha confermato che gli energy drink sono consumati da più della metà degli adolescenti (il 55%).
«Dunque, per dissetarsi - conclude Chialastri - meglio centrifugati e tanta acqua, sopratutto in chi soffre di pressione alta o disturbi cardiaci, almeno fino a che non siano stati accertati gli effetti di tali bevande sulla salute».

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