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Il cane, da sempre, è stato identificato come l'amico più fedele dell'uomo. Uno studio pubblicato sulla rivista "Science Advances" ha chiarito la ragione di questo comportamento che, secondo alcuni studiosi, risiede nell'alterazione di due geni che sono collegati alla sfera cognitiva dell'animale. Talvolta, tale alterazione può esistere anche negli esseri umani e in tal caso le persone sono affette dalla sindrome di Williams-Beuren. Questa alterazione rende le persone estremamente estroverse ed empatiche anche con gli estranei, inclini all'ansia e, in alcuni casi, possono avere difficoltà nell'apprendimento. Gli studi hanno denominato la personalità di questi individui "cocktail party".

Tornando ai cani, invece, lo studio mostra che, nel corso del loro addomesticamento, questi si sono evoluti in maniera fortemente diversa dai loro antenati lupi, "Prima si credeva che durante l'addomesticamento i cani avessero sviluppato il loro comportamento cognitivo sociale a differenza dei lupi" ha riferito la coautrice dello studio Monique Udell, dell'Università dell'Oregon.

"La nuova prospettiva offerta dallo studio suggerisce, invece, che i cani hanno una condizione genetica che può portare a una ricerca esagerata del contatto sociale rispetto ai lupi" ha continuato la studiosa. Gli scienziati hanno osservato il comportamento di 18 cani e 10 lupi, per capire quanto fossero socievoli e come si comportassero con le persone nello svolgimento dei compiti che venivano loro assegnati.

Per esempio, quando ai cani veniva ordinato di alzare una zampa per ottenere in cambio un pezzo di carne si guardavano intorno in cerca di un supporto umano, a differenza dei lupi che cercavano di guadagnarsi la ricompensa senza l'aiuto di nessuno.

"La vera differenza tra i due sembra risiedere nello sguardo persistente del cane in direzione delle persone" ha spiegato Udell. Per completare lo studio, gli scienziati hanno analizzato il sangue degli animali per definire le caratteristiche genetiche dei cani e dei lupi e hanno riscontrato nei cani delle variazioni dei due geni GTF2I e GTF2IRD1 che sono la causa della loro ipersocialità.


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