D’estate, complice l’abbigliamento succinto, si vorrebbe poter contare su gambe toniche, abbronzate e in forma. Invece, soprattutto a causa del caldo, ci si trova a fare i conti con caviglie grosse e gonfie, gambe stanche, pesanti e attraversate da un continuo formicolio. Le elevate temperature, infatti, peggiorano la qualità della normale circolazione nelle vene, rallentandola e acuiscono tutti i disturbi connessi con l’insufficienza venosa.
CHE COSA SI INTENDE PER INSUFFICIENZA VENOSA
Con la dicitura disturbi venosi cronici degli arti inferiori si raggruppano genericamente tutte le condizioni, dall’antiestetico formarsi del reticolo di piccole vene in evidenza, al modesto gonfiore alle caviglie, ai crampi notturni più o meno forti, alle vene varicose vere e proprie con le relative complicanze come eczemi e flebiti, fino alle ulcere che possono affliggere le gambe a causa della difficoltosa circolazione ematica. Si stima che tali disturbi, in forma più o meno grave, colpiscano circa il 50% delle persone con più di 50 anni nel mondo occidentale.
VENE VARICOSE
«Le vene varicose sono state per lungo tempo considerate essenzialmente un problema cosmetico – precisa il professor Livio Gabrielli ordinario di Chirurgia Vascolare all’Università degli Studi di Milano, dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità - con ripercussioni solo sulla propria percezione di benessere, ma senza una vera rilevanza come malattia. In verità esse non solo creano senso di malessere, ma anche vero dolore e comportano un deterioramento della qualità di vita ed in alcuni casi anche disabilità».
IL MECCANISMO DI SALITA RISALITA DEL SANGUE
Quando si sta in piedi il sangue per poter andare dai piedi al cuore deve percorrere circa un metro e mezzo (certo molto dipende dall’altezza!) in senso contrario alla gravità e per permettere al sangue di effettuare tale percorso le vene delle gambe sono provviste di apposite valvole, che purtroppo, nel corso degli anni, anche fisiologicamente, tendono a sfiancarsi e a perdere di efficienza.
«Il meccanismo di ritorno del sangue venoso dagli arti inferiori al cuore tuttavia è piuttosto complesso e non dipende unicamente dallo stato delle valvole- chiarisce il professor Gabrielli- entrano in gioco anche meccanismi di propulsione creati dal movimento dei muscoli che comprimono ritmicamente le vene profonde, da questo si deduce l’utilità del movimento, e meccanismi aspirativi creati dal gradiente pressorio. Se il sangue non fa più il suo percorso come dovrebbe, inizia a ristagnare, le vene si dilatano, la loro elasticità viene compromessa e si innesca un vero e proprio circolo vizioso, che il caldo peggiora e amplifica».
CHI È PREDISPOSTO A QUESTO TIPO DI DISTURBI
«Le vene varicose si sviluppano a causa di un difetto biochimico della parete venosa, la cui definizione non è ancora completamente chiarita; questa è una condizione costituzionale che si rende evidente con l’andare degli anni e ha talvolta un andamento ereditario. Esiste poi un fisiologico sfiancamento delle vene, cha avviene con l’età ed è peggiorato da alcuni fattori come il peso corporeo eccessivo, la vita sedentaria, fattori ormonali soprattutto nelle donne, più esposte al problema anche dal numero di gravidanze portate avanti. Alcuni fattori predisponenti come il sesso femminile o l’ereditarietà non possono essere eliminati al fine di ridurre l’entità dei disturbi, ma su altri si può e si deve agire» spiega ancora il professor Gabrielli.
QUANTO È IMPORTANTE IL MOVIMENTO QUOTIDIANO
La prima regola per ridurre l’entità dei disturbi venosi è quella di muoversi regolarmente: molti studi recenti hanno evidenziato come anche chi per lavoro, deve trascorrere molte ore seduto alla scrivania trova giovamento dal passeggiare o comunque dall’alzarsi anche per soli 5 minuti ogni ora. Camminare, infatti, aiuta ad attivare la pompa muscolare che spinge il sangue dalle vene periferiche al cuore. Chi proprio non può alzarsi dalla sedia deve sapere che è molto utile sollevarsi ritmicamente sulle punte dei piedi, facendo lavorare le caviglie. Ogni occasione deve essere buona per fare sport: cercare di prendere l’ascensore il meno possibile, ma fare sistematicamente le scale, nuotare, camminare, andare in bici.
IL CALDO: NEMICO ASSOLUTO DELLE GAMBE
Il calore induce una dilatazione dei vasi, il che funge da meccanismo di dispersione del calore interno corporeo e quindi mantiene l’equilibrio dell’organismo, ma se il sistema di ritorno venoso è alterato, la dilatazione venosa induce un ristagno di sangue nelle gambe e innesca un meccanismo di fuoriuscita di liquidi nei tessuti, con comparsa di gonfiori, pesantezza e dolori. «È chiaro che il primo rimedio quotidiano a tale problema dovrebbe consistere nell’uso di calze elastiche, che comprimendo dall’esterno sulle vene, ne riducono la dilatazione e quindi il ristagno di sangue, ma nel periodo estivo l’uso di una calza di questo tipo può essere veramente mal sopportato. Si devono quindi cercare alternative per questo periodo e soprattutto evitare ciò che provoca ulteriore disagio» commenta ancora il professor Gabrielli.
L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE
Il benessere delle gambe non può prescindere dal tipo di alimentazione seguita: più si riesce a mantenere il proprio peso corporeo nella norma, minore è la pressione esercitata sugli arti inferiori. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura e di sali minerali aiuta a limitare la ritenzione idrica e il ristagno dei liquidi, fenomeni aggravati al contrario, dal consumo di cibi raffinati e molto salati.
I POSSIBILI RIMEDI
Se nonostante l’attività fisica, l’attenzione all’alimentazione, l’evitare di accavallare a lungo le gambe, il riposare e dormire a gambe un poco rialzate per favorire il ritorno venoso del sangue al cuore, il fastidio permane ci si può aiutare con alcuni prodotti a base di estratti naturali come ad esempio il meliloto, l’escina, i flavonoidi (rutina, diosmina, esperidina) ed altri, capaci di ridurre il gonfiore e migliorare la sintomatologia.
LE CREME E I GEL SPECIFICI
«È intuitivo che l’applicazione di prodotti specifici, creme e soprattutto gel, con azione rinfrescante contrastano la vasodilatazione venosa, oltre ad avere un’azione farmacologica indirizzata a contrastare il difetto biochimico della parete venosa. L’azione di questi prodotti risulta potenziata quando vengono applicati freddi, avendoli conservati in frigorifero. Esistono anche farmaci sintetici, quali il calcio dobesilato ed il naftazone per ovviare alla problematica anche se tutti questi rimedi risultano efficaci solo per le forme di minor gravità e senza complicanze; qualora queste fossero presenti ci si dovrà rivolgere ad uno specialista per affrontare il problema con metodiche adeguate» conclude il professor Gabrielli.
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