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Sono passati due secoli dalla pubblicazione, nel gennaio 1818, ma Frankenstein continua a spaventare e ispirare la scienza. Lo ricordano Science e Lancet. Appena dieci anni dopo, nel 1828, ricorda Lancet in un tweet, in un articolo pubblicato sulla rivista sulla formazione degli embrioni si faceva riferimento al libro. "Abbiamo imitato molte azioni della natura - scriveva l'ostetrico James Blundell, passato poi alla storia per essere stato il primo a fare una trasfusione - potremmo sperare un giorno di imitare anche questa? E qui mi astengo dal continuare, preoccupato che entri nella vostra testa l'idea che io voglia rendere reale la stravagante opera e portare Frankenstein dal palco alla vita reale". Non manca, rileva Science, chi si è ispirato al romanzo di Mary Shelley. L'ideatore del pacemaker, Earl Bakken, ha sempre affermato che l'idea gli era venuta dopo aver visto il film con Boris Karloff. Lo stesso Craig Venter ha dichiarato di essere un grande fan del libro, di cui possiede una prima edizione. Se al giorno d'oggi è possibile trapiantare quasi tutto, dagli arti agli organi, c'è ancora chi vuole rendere reale l'esperimento del libro. Nel 2013 in un articolo su Surgical Neurology International due ricercatori hanno proposto di replicare l'esperimento di Giovanni Aldini, il fisico italiano che ispirà il libro sottoponendo a scariche elettriche le teste di alcuni condannati a morte giustiziati.


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