Uno dei pochi fattori che limitano l’uso delle cellule staminali in applicazioni terapeutiche, è la dose cellulare “disponibile” in una singola unità (1). Poiché è stato dimostrato che l’esito di un trapianto è strettamente correlato alla quantità di cellule staminali somministrate (2), sono stati sviluppati diversi protocolli al fine di aumentare ex vivo il numero di cellule trapiantabili. In uno studio sperimentale compiuto nel 2007, è stata indotta espansione in una popolazione di cellule ematopoietiche del cordone ombelicale, coltivando queste cellule in un sistema liquido di coltura contenente interleuchina 3, fattore delle cellule staminali (SCF) e fattore stimolante la crescita delle colonie di granulociti e macrofagi (3). Dopo 12 giorni di coltura, la frazioni di cellule CD34+ e mononucleate erano aumentate in media, di 21.4 e 21 volte, con una vitalità media delle cellule nucleate pari al 87.9% (3). In un recente studio, cellule CD34+ derivanti da staminali cordonali precedentemente crioconservate, sono state coltivate in un medium serum free in presenza di SCF, fattore stimolante la crescita delle colonie di granulociti, fms-simile tirosin chinasi 3 ligando e fattore di crescita e sviluppo dei megacariociti (4). A seguito della coltura, è stato rilevato sia un aumento di circa 350 volte di cellule CD34+, sia un incremento di circa 130 volte di cellule formanti colonie (4).