La cardiomiopatia dilatativa è l'eziologia più frequente di scompenso cardiaco non ischemico. Nella maggior parte dei casi, il meccanismo causale è sconosciuto, per tanto viene diagnosticata con il termine cardiomiopatia dilatativa idiopatica (IDCM). Le principali alterazioni patologiche includono la fibrosi interstiziale a chiazze, degenerazione dei cardiomiociti e dilatazione delle camere cardiache; recenti evidenze suggeriscono che la progressione della malattia può anche portare a disfunzione endoteliale cardiaca.