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«I bambini devono indossare o no le mascherine ?». La domanda è tra le più ricorrenti tra mamme e papà, alla luce della necessità di avviare il percorso di convivenza con il coronavirus. «Come dobbiamo comportarci con i nostri figli?». La risposta, in realtà, era giunta già dal Dpcm del 26 aprile, con cui si è dato inizio alla fase 2. Sì, anche i bambini sani (a partire dai 6 anni) devono indossarle nel momento in cui si accingono a entrare in luoghi chiusi accessibili al pubblico. Questo è quanto riferisce il Governo, con l’indicazione a utilizzare dispositivi monouso o lavabili (anche auto-prodotte).

Perché i bambini devono usare le mascherine?

Nelle prime settimane dell’emergenza, c’è stata molta confusione in merito alla necessità di far indossare la mascherina anche ai più piccoli. I dubbi residui sono però stati fugati dagli studi scientifici che hanno evidenziato la contagiosità delle persone asintomatiche. Un aspetto del nuovo coronavirus che rischia di essere accentuato nei più piccoli, finora colpiti in maniera più blanda dall’infezione. I bambini, di fatto, rischiano di contrarre l’infezione (da Sars-CoV-2) senza sviluppare la malattia (Covid-19). In questa fase potrebbero però favorire la circolazione del virus tra gli adulti con cui sono a contatto, il cui numero è destinato ad aumentare con l’annullamento dei divieti in vigore fino al 18 maggio. Da qui la necessità di proteggere anche loro con le mascherine, nel momento in cui si accingono a entrare in un luogo chiuso e affollato (l’autobus, la metropolitana, un treno, un bar, un ristorante, l’appartamento di parenti o amici). Al di là delle indicazioni del Governo, gli esperti raccomandano di non proteggere i bambini con meno di due anni di vita. «Le loro vie aree sono ancora molto piccole: con le mascherine rischierebbero di avere difficoltà a respirare e di soffocare, non potendo liberarsene da soli - afferma Susanna Esposito, direttore della clinica pediatrica dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma -. «Per i più piccoli, la prevenzione del contagio rimane basata su tre cardini: il distanziamento sociale, l’igiene delle mani e il mancato contatto degli oggetti con la bocca».

Quali mascherine per i bambini?

I bambini non devono però usare le mascherine degli adulti. In commercio, normalmente, se ne trovano di adatte (chirurgiche) a persone di età compresa tra 3 e 12 anni. La misura deve essere all'incirca la seguente: 12 per 25 centimetri. Ma reperirle, in questo periodo, è più difficile del solito. Per far fronte a questa difficoltà, il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie statunitense (Cdc) suggerisce l’eventuale preparazione domestica di mascherine di stoffa. Indicazione ripresa anche dal Governo italiano, su input del comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile e dell’Istituto Superiore di Sanità. «L’importante è che le mascherine coprano comunque il naso e la bocca», è quanto riportato in un articolo pubblicato sull’«European Journal of Pediatrics» dalla stessa Esposito e dal collega Nicola Principi. Il dispositivo non è uno scudo che permette di trascurare le indicazioni riguardanti il distanziamento fisico e l’igiene delle mani. Ma la buona conformità è fondamentale. Diversamente, si corre il rischio di considerare protetto un bambino che tale non è però fino in fondo. Se in buona salute, a loro come agli adulti, si sconsiglia l’utilizzo delle mascherine filtranti. Queste, si legge nell’analisi dei due esperti, rimangono indicate invece «per i bambini immunodepressi o a rischio di gravi complicanze», dal momento che Ffp2 e Ffp3 sono in grado di proteggere chi le indossa da sostanze tossiche (gas o liquidi) sospese nell’aria.

Un'«alleanza» per proteggere i più piccoli

Al di là degli aspetti tecnici, rimane però la difficoltà nel persuadere un bambino in buona salute a indossare la mascherina. Fondamentale è la collaborazione degli adulti, genitori e insegnanti, che devono spiegare con pazienza e in modo chiaro perché è importante che anche i più piccoli si proteggano in questo modo, nel momento in cui si accingono a entrare in un luogo chiuso. «Serve grande collaborazione, soprattutto con i bambini sani, che non sono abituati ad adottare queste precauzioni», scrive Esposito, che presiede l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini immunologici (WAidid). «L’istinto porterebbe i bambini a rimuovere la mascherina. Senza forzature, occorre però spiegare loro che questo comportamento rappresenterebbe un rischio in più, derivante dal contatto delle mani con la superficie esterna della protezione e poi con il viso».

Twitter @fabioditodaro

«I bambini devono indossare o no le mascherine ?». La domanda è tra le più ricorrenti tra mamme e papà, alla luce della necessità di avviare il percorso di convivenza con il coronavirus. «Come dobbiamo comportarci con i nostri figli?». La risposta, in realtà, era giunta già dal Dpcm del 26 aprile, con cui si è dato inizio alla fase 2. Sì, anche i bambini sani (a partire dai 6 anni) devono indossarle nel momento in cui si accingono a entrare in luoghi chiusi accessibili al pubblico. Questo è quanto riferisce il Governo, con l’indicazione a utilizzare dispositivi monouso o lavabili (anche auto-prodotte).

Perché i bambini devono usare le mascherine?

Nelle prime settimane dell’emergenza, c’è stata molta confusione in merito alla necessità di far indossare la mascherina anche ai più piccoli. I dubbi residui sono però stati fugati dagli studi scientifici che hanno evidenziato la contagiosità delle persone asintomatiche. Un aspetto del nuovo coronavirus che rischia di essere accentuato nei più piccoli, finora colpiti in maniera più blanda dall’infezione. I bambini, di fatto, rischiano di contrarre l’infezione (da Sars-CoV-2) senza sviluppare la malattia (Covid-19). In questa fase potrebbero però favorire la circolazione del virus tra gli adulti con cui sono a contatto, il cui numero è destinato ad aumentare con l’annullamento dei divieti in vigore fino al 18 maggio. Da qui la necessità di proteggere anche loro con le mascherine, nel momento in cui si accingono a entrare in un luogo chiuso e affollato (l’autobus, la metropolitana, un treno, un bar, un ristorante, l’appartamento di parenti o amici). Al di là delle indicazioni del Governo, gli esperti raccomandano di non proteggere i bambini con meno di due anni di vita. «Le loro vie aree sono ancora molto piccole: con le mascherine rischierebbero di avere difficoltà a respirare e di soffocare, non potendo liberarsene da soli - afferma Susanna Esposito, direttore della clinica pediatrica dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma -. «Per i più piccoli, la prevenzione del contagio rimane basata su tre cardini: il distanziamento sociale, l’igiene delle mani e il mancato contatto degli oggetti con la bocca».

Quali mascherine per i bambini?

I bambini non devono però usare le mascherine degli adulti. In commercio, normalmente, se ne trovano di adatte (chirurgiche) a persone di età compresa tra 3 e 12 anni. La misura deve essere all'incirca la seguente: 12 per 25 centimetri. Ma reperirle, in questo periodo, è più difficile del solito. Per far fronte a questa difficoltà, il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie statunitense (Cdc) suggerisce l’eventuale preparazione domestica di mascherine di stoffa. Indicazione ripresa anche dal Governo italiano, su input del comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile e dell’Istituto Superiore di Sanità. «L’importante è che le mascherine coprano comunque il naso e la bocca», è quanto riportato in un articolo pubblicato sull’«European Journal of Pediatrics» dalla stessa Esposito e dal collega Nicola Principi. Il dispositivo non è uno scudo che permette di trascurare le indicazioni riguardanti il distanziamento fisico e l’igiene delle mani. Ma la buona conformità è fondamentale. Diversamente, si corre il rischio di considerare protetto un bambino che tale non è però fino in fondo. Se in buona salute, a loro come agli adulti, si sconsiglia l’utilizzo delle mascherine filtranti. Queste, si legge nell’analisi dei due esperti, rimangono indicate invece «per i bambini immunodepressi o a rischio di gravi complicanze», dal momento che Ffp2 e Ffp3 sono in grado di proteggere chi le indossa da sostanze tossiche (gas o liquidi) sospese nell’aria.

Un'«alleanza» per proteggere i più piccoli

Al di là degli aspetti tecnici, rimane però la difficoltà nel persuadere un bambino in buona salute a indossare la mascherina. Fondamentale è la collaborazione degli adulti, genitori e insegnanti, che devono spiegare con pazienza e in modo chiaro perché è importante che anche i più piccoli si proteggano in questo modo, nel momento in cui si accingono a entrare in un luogo chiuso. «Serve grande collaborazione, soprattutto con i bambini sani, che non sono abituati ad adottare queste precauzioni», scrive Esposito, che presiede l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini immunologici (WAidid). «L’istinto porterebbe i bambini a rimuovere la mascherina. Senza forzature, occorre però spiegare loro che questo comportamento rappresenterebbe un rischio in più, derivante dal contatto delle mani con la superficie esterna della protezione e poi con il viso».

Twitter @fabioditodaro