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Persone con una certa età che magari sono gravate da patologie croniche. Sicuramente a loro, come a tutti, un periodo di riposo a contatto con la natura non può che giovare alla psiche e alla salute fisica in generale. Ci sono, tuttavia, delle precauzioni da prendere o delle mete da preferire, rispetto alle altre, per godere al massimo del periodo di riposo? Ne abbiamo parlato insieme a Filippo Fimognari, Direttore Unità Operativa Complessa di Geriatria dell’ Azienda Ospedaliera di Cosenza e Presidente nazionale della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT)

1)Per le persone di una certa età può essere pericoloso camminare sulla sabbia? O su un sentiero sconnesso di montagna?

«Camminare a piedi nudi sulla spiaggia o su un sentiero sconnesso di montagna può essere utile alle salute delle persone anziane. In entrambi i casi, si tratta di un vero e proprio esercizio fisico che attiva vari gruppi muscolari e determina la trasmissione al sistema nervoso centrale di una serie di segnali provenienti dalla strutture anatomiche di piedi e arti inferiori (articolazioni, tendini, muscoli). Queste stimolazioni favoriscono il controllo complesso dell’ equilibrio e della deambulazione. In poche parole, è un’ attività che favorisce l’ equilibrio, il mantenimento del tono muscolare e la deambulazione. Non trascurabile è anche il beneficio psicologico che deriva dal contatto con la natura. Ovviamente, per il rischio di cadute non è consigliabile ad anziani molto fragili o a chi ha problemi di varia natura ai piedi o agli arti inferiori, oppure gravi problemi di equilibrio».

2)Ci sono delle precauzioni da prendere o controindicazioni a fare il bagno in mare o anche solo a tenere i piedi in acqua?

«Per l’ immersione in acqua dei piedi valgono considerazioni simili a quelle fatte per il camminare sulla sabbia, ma è necessario sincerarsi che l’ acqua non sia molto fredda. Fare il bagno in mare è un esercizio fisico che può giovare all’ organismo, ma è sempre necessario immergersi con gradualità, evitando bruschi sbalzi di temperatura (immersione rapida in acqua fredda). In tutte le classi di età, prima di fare il bagno si devono sempre aspettare le 3 ore canoniche dal pasto, soprattutto se l’ acqua è fredda. In ogni caso, per gli anziani è consigliabile non spingersi al largo, evitare di stancarsi e rimanere sempre vicino a qualcuno che possa accorrere in aiuto in caso di malore. I bagni devono avere una durata limitata, anche per evitare la lunga esposizione solare. La possibilità che anziani affetti da malattie croniche , soprattutto di natura cardio-polmonare, possano fare il bagno in mare dovrebbe essere valutata caso per caso dal medico, ma comunque occorre usare grande prudenza e in casi minimamente dubbi, evitare».

3)Esiste una vacanza ideale per le più comuni fragilità relative all’ età avanzata?

«Non esiste una vacanza ideale. Per quanto riguarda la montagna, si deve considerare che ad eccessive altitudini la tensione di ossigeno nell’ aria atmosferica è più bassa e questo potrebbe favorire condizioni di ipossia arteriosa e tissutale soprattutto in soggetti affetti da malattie cardio-polmonari. L’ esercizio fisico per esempio la camminata in montagna, aumenta la densità delle ossa diminuendone la fragilità, il che è certamente utile negli anziani affetti da osteoporosi».

4)A quali anziani e con quali patologie nuoce più di tutti il caldo torrido?

«Il caldo torrido provoca disidratazione ed è nocivo per tutti. Negli anziani, poi, diminuisce lo stimolo della sete e i meccanismi fisiologici di risparmio dei fluidi corporei non sono sempre efficaci, soprattutto in chi è affetto da patologie croniche. Nei pazienti con demenza, per esempio, questi meccanismi sono molto alterati e la disidratazione si instaura molto rapidamente. La disidratazione può a sua volta innescare pericolosi peggioramenti a cascata della funzione di vari organi, come il cuore, i reni e i polmoni. Questo è un tema importante: durante l’ estate, chiunque assista anziani “fragili” deve esercitare un controllo stretto del loro stato di idratazione e della temperatura degli ambienti».

5)La solitudine degli anziani che non possono andare in vacanza può determinare complicanze di salute?

«La solitudine è una condizione di rischio perché le persone sole si curano di meno, sia perché sono meno assistite, sia perché hanno meno interesse a curarsi. È noto che intrattenere sane e appaganti relazioni sociali o familiari può favorire la longevità. La solitudine può condurre a depressione o altri disturbi psichici, che peggiorano l’ evoluzione di varie patologie, come per esempio quelle cardiovascolari. I sistemi di assistenza socio-sanitaria, le famiglie e la società nel suo complesso dovrebbero farsi carico di più del problema della solitudine, soprattutto della solitudine dei nostri anziani».

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