Eppure sino a qualche anno fà vi era una netta distinzione fra chi lo ritenesse benefico e chi dannoso per il nostro organismo.
Anche dal punto di vista della quantità non vi è mai stata una conformità; passando da una a tre fino a quattro tazzine al giorno.
Questa volta a tracciare una nuova "linea guida" sui possibili effetti benefici e sulla quantità da consumare è la Harvard University, il consumo di non più di cinque tazzine al giorno diminuirebbe l'incidenza di morti dette premature in cui le cause siano riconducibili a diabete, parkinson, malattie cardiovascolari.
Le sostanze bio-attive del caffè, spiega il Dott.Ming Ding che ha guidato lo studio, riducono la resistenza all'insulina e le infiammazioni sistemiche, ci sono anti-ossidanti e magnesio.
Lo studio eseguito per 30 anni, ha visto il coinvolgimento di 160.000 donne e 40.000 uomini. Altri aspetti emersi dallo studio è che la caffeina svolge un ruolo antidepressivo, maggiori informazioni sulla rivista specializzata "Circulation" dove è stato pubblicato lo studio.