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I bambini italiani continuano a esercitare un triste primato, in Europa: quello del sovrappeso e dell’obesità , in calo ma non ancora al punto da far abbassare la guardia. Nel nostro Paese quasi uno su due è in sovrappeso e, tra questi, il 21 per cento è obeso. Tassi di poco più bassi riguardano le coetanee: oltre una su tre è in sovrappeso, di cui il 14 per cento obesa.

Un dato che, per essere invertito, necessita innanzitutto di un maggiore impegno fisico, oltre che della dieta. I primi alimenti che devono essere ridotti e avvicendati sulle tavole dei bambini sono quelli trasformati: ricchi di zuccheri semplici e grassi. Non è invece il caso di fasciarsi troppo la testa per il latte vaccino e i prodotti da esso derivati, che non svolgono un ruolo nell’insorgenza dell’obesità infantile.

Latte e obesità infantile

L’importante messaggio giunge da una revisione degli studi condotti a partire dalla metà degli anni ’80, i cui risultati sono stati presentati nel corso dell’ultimo congresso europeo sull’obesità, appena conclusosi a Vienna.

«Non ci sono prove per affermare che il consumo di prodotti caseari promuova lo sviluppo dell’obesità o aumenti l’appetito», hanno messo nero su bianco i ricercatori, coordinati da Anestis Dougkas, endocrinologo dell’Istituto Paul Bocuse che sorge alle porte di Lione. Obiettivo del loro lavoro è stato quello di fornire un messaggio definitivo rivolto soprattutto ai genitori. Latte, yogurt e formaggi sono infatti alimenti ricchi di nutrienti ed essenziali soprattutto nella fase di crescita.

Ma negli anni, alla luce di alcuni dibattiti, è cresciuto il timore che un consumo eccessivo possa essere alla base dell’accumulo dei chili di troppo. Tutto smentito, dopo aver passato in rassegna le conclusioni di 95 studi (coinvolti oltre 203mila bambini) che hanno esaminato l’impatto del consumo del latte (intero e scremato) e dei prodotti caseari sullo sviluppo dell’obesità: tra il 1990 e il 2017.

«I nostri risultati dovrebbero alleviare qualsiasi preoccupazione che i genitori possano avere riguardo alla limitazione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari dei loro figli sulla base del fatto che possano promuovere l’obesità».

Mancano ancora le prove per le bevande vegetali

I ricercatori hanno comunque puntualizzato che «al momento non ci sono dati solidi riguardanti i bambini di età compresa tra uno e cinque anni». Nel complesso, però, le evidenze che associano l’eccessivo consumo di prodotti a base di latte all’aumento del grasso corporeo sono considerate ancora piuttosto deboli. Mentre rimane da valutare l’impatto dei cosiddetti latti vegetali - che latti non sono, come sancito dall’Unione Europea - sul girovita. «Mancano ancora studi scientifici a sufficienza».

Twitter @fabioditodaro

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