Le società scientifiche e le associazioni professionali parteciperanno dunque alla realizzazione delle linee guida che faranno da faro alla responsabilità professionale secondo la legge 24/2017, la cosiddetta legge Gelli, secondo la quale qualora l'evento avverso si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto (art. 6).
La nostra professione tuttavia non pare recepire l'importanza di far parte di associazioni scientifiche che rimangono uno degli strumenti più significativi per lo sviluppo della nostra professione. Un sondaggio di qualche anno fa mette in evidenza come tra il campione esaminato, tre infermieri su quattro non siano iscritti a società scientifiche. Tale studio inoltre ha permesso di esaminare vari spunti, va detto che le società scientifiche infermieristiche, al di là della dimensione associativa, debbono ancora pienamente svilupparsi ed in questi anni. E' evidente come il lavoro svolto dalle stesse abbia portato ad una strutturazione importante con peso spefico anche con i rapporti con la Federazione Nazionale.
Il cambio di passo non può essere rappresentato che da una presa di coscienza del professionista sanitario, in questo caso da noi infermieri che attraverso l'adesione esprimiamo non solo una maggiore rappresentatività ma anche una spinta alla conoscenza scientifica rispetto ad i temi trattati nella professione.
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