Cancro Polmone
Statisticamente il cancro del polmone rappresenta una delle cause più frequenti di morte; la più comune per neoplasia negli uominie al secondo posto per le donne, preceduto,dal cancro della mammella. Nonostante i progressi terapeutici e le campagne di prevenzione volte a divulgare i rischi del fumo, ogni anno in USA ci sono circa 162000 morti per cancro del polmone.
Il fumo di sigaretta risulta il più importante agente patogenetico nello sviluppo di questa neoplasia; gli idrocarburi policiclici (benzopirene)e la N'- nitrosor-nicotina ne costituiscono i componenti maggiormente cancerogeni, per ciò che concerne l'aspetto anatomo-patologico, l'istotipo più frequente risulta il carcinoma epidermoide, seguito da carcinoma indifferenziato, adenocarcinoma e microcitoma.
La neoplasia, asintomatica anche per un lungo periodo si presenta clinicamente con un corteo sintomatologico che dipende dalla localizzazione più o meno periferica del tumore, dalla sua estensione alle strutture circostanti, dalla eventuale presenza di metastasi a distanza e dagli effetti sistematici dovuti a sindromi ormonali prodotte dalla neoplasia. La presenza di tosse, emoftoe, anoressia e calo ponderale associati ad una lesione polmonale radiograficamente evidenziata, costituiscono la più frequente manifestazione clinica e sono altamente sospette per carcinoma polmonale.
ESAMI E DIAGNOSI
Lo studio di tale lesione può essere approfondito con esami citologici, broncoscopia, biopsia transcutanea. la diagnosi differenziale deve essere posta con le infezioni polmonari e la tubercolosi. In generale, la metastasi a distanza, la presenza di versamento pleurico ematico, le lesioni oculari associate, la paralisi di una corda vocale o del diaframma e la compressione sulla vena cava superiore sono controindicazioni all'intervento chirirgico che resta comunque il trattamento di scelta, il solo potenzialmente risolutivo nel cancro del polmone.
La toracotomia è indicata approssimativamente nel 50% dei pazienti ma in solo il 50% dei toracotomizzati è possibile procedere a una resezione curativa, il che significa, che solo il 25% dei pazienti può giovarsi dell'intervento chirurgico. La lobectomia costituisce l'intervento di elezione; la pneumonectomia si rende necessaria per le lesioni che interessano i bronchi principali o infiltrano l'ilo polmonare.
Per piccoli tumori periferici, soprattutto in pazienti con una funzionalità respiratoria fortemente ridotta, la tumorectomia può costituire una soluzione soddisfacente. I pazienti selezionati per il trattamento radiante primario includono quelli con lesioni inoperabili, quelli nei quali la chirirgia è controindicata per ragioni mediche specifiche, quelli che rifiutano l 'intervento e infine quelli che presentano uan recidiva locale dopo terapia chirirgica.
La terapia radiante palliativa può essere molto utile nel migliorare la qualità di vita in pazienti con emottisi, dolore toracico, tosse perossistica, sindrome della cava superiore, metastasi osee e ceebrali, compressioni midollari, la chemioterapia va riservata per lo più al trattamento del microcitoma, forma istologica altamente maligna che risponde però molto più degli altri istotipi ai farmaci chemioterapici.
Ha trovato spazio l'uso dello YAG laser nella terapia palliativa dei carcinomi polmonari ad insorgenza dai grossi bronchi in fase avanzata, con sindrome bronchiale ostruttuva.