A cura dell’ufficio stampa Sorgente Genetica
Le ovaie sono gli organi che si occupano della produzione delle cellule riproduttive femminili, ossia gli ovociti e gli ormoni. Forme tumorali possono insorgere nel momento in cui le cellule dell’ovaio vengono prodotte senza controllo. Ci sono diverse tipologie di tumore alle ovaie di natura maligna tra cui quelli epiteliali, quelli germinali e quelli stromali. Questi ultimi hanno origine dallo stroma gonadico, cioè il tessuto di sostegno dell’ovaio² e rappresentano il 4% circa di forme tumorali alle ovaie. I tumori epiteliali invece, hanno origine dalle cellule che ricoprono le ovaie e rappresentano il 90% circa dei tumori alle ovaie. Infine i tumori germinali hanno origine da quelle cellule che si occupano della produzione degli ovuli e rappresentano il 5% circa dei tumori all’ovaio.
L’età è un fattore che riveste un ruolo determinante nell’incidenza di questi tumori. Mentre i tumori germinali e stromali possono presentarsi soprattutto nelle donne con un’età inferiore ai 20 anni e rappresentano il 40-60% dei casi, quelli epiteliali colpiscono donne in età fertile e donne in età avanzata. La metà delle donne che ha ricevuto una diagnosi di tumore alle ovaie ha oltre 60 anni³.
I fattori di rischio che portano alla formazione di questi tumori sono diversi e riguardano l’ambiente, la predisposizione genetica e l’assetto ormonale. La familiarità del cancro alle ovaie può essere ricondotta alle mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, dove per le donne con oltre 70 anni c’è un rischio del 20-60% di cancro. Pur non essendo completamente chiare le cause del tumore alle ovaie, si stima che il 90% dei casi sia di forma sporadica, mentre le forme ereditarie possono arrivare sino al 10% dei casi³.
I sintomi del tumore alle ovaie risultano evidenti solo in fase avanzata, motivo per cui questo tumore viene definito “silente”. Alcuni di questi sintomi sono gli stessi dei disturbi che possono insorgere nel corso della vita di tutti i giorni e per questo possono essere sottovalutati. Tra questi ci sono aerofagia, perdita di peso improvvisa, necessità di urinare con una certa frequenza, gonfiore all’addome che se riscontrati per un lungo periodo di tempo potrebbero indicare la presenza di un tumore all’ovaio. In questi casi è consigliabile consultare uno specialista: con una diagnosi precoce è possibile un tasso di guarigione elevato. Le donne che hanno rilevato questo tumore nella sua prima fase, hanno registrato un tasso di sopravvivenza del 90% a cinque anni dalla diagnosi ed è in casi come questi che si può parlare di guarigione⁴.
Importante dunque è effettuare controlli periodici come visite ginecologiche ed ecografie transvaginali. Questi test di screening possono rilevare o meno la presenza di masse ovariche e in questo caso lo specialista consiglia di eseguire risonanze magnetiche, tomografie ed esami che rivelano il dosaggio dei marcatori tumorali come CA 125. Effettuare anche test genetici per le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 è importante in quanto questi geni hanno un ruolo determinante nella comparsa di alcune forme di tumore all’ovaio e di quello al seno. Procedendo con un percorso di screening completo è possibile individuare una strategia di prevenzione e di diagnosi precoce di tumore.
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Fonti
1. I numeri del cancro – edizione 2014
2. Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
3. Cancro dell’ovaio Guide Esmo/AFC, a cura dell’Anticancer Fund e della European Society for Medical Oncology, ed. 2014
4. ACTO – Alleanza Contro il Tumore Ovarico, intervista alla dottoressa Nicoletta Colombo, Direttore di Ginecologia Oncologica Medica, Istituto Europeo di Oncologia, Milano