L'abbigliamento e l'atteggiamento sono parte integrante della COMUNICAZIONE NON VERBALE, cioèquella parte di noi che "parla" agli altri, prima ancora che noi iniziamo a raccontare. La sfera non verbale incide per oltre il 50 per cento su ciò che l'interlocutore ricorderà di noi. Includendo anche il tono della voce, si arriva al 90 per cento.
Fare una prima buona impressione (primi 60 secondi della conoscenza), è molto importante. Un abbigliamento non adatto al contesto, una postura chiusa, ingobbita o eccessivamente rigida creano difficoltà in quella parte dell'incontro in cui, chi abbiamo davanti stabilisce se siamo una persona di cui fidarsi. Controllare e migliorare la nostra immagine e la comunicazione non verbale, ci aiuta a trasmettere il vero contenuto.
Solitamente veniamo giudicati per il nostro aspetto esteriore! Se abbiamo l'occasione di approfondire la conoscenza, possiamo far capire che siamo più di quanto sembriamo, ma in alcuni casi non c'è una seconda occasione. Inoltre, cancellare la brutta prima impressione per ricostruire un'immagine positiva, non è
semplice.
Non esistono delle regole di abbigliamento per fare una buona impressione, perché siamo tutti diversi nell'aspetto e nella personalità e abbiamo obiettivi di comunicazione differenti. Dipende dal contesto: in un colloquio di lavoro il nostro scopo è aiutare l'interlocutore a concentrarsi su di noi, più che sul nostro aspetto. Se sappiamo che l'ambiente è formale, è opportuno scegliere abbigliamento e trucco sobri e colori neutri, come grigio, blu o beige. Se per il ruolo è richiesta creatività, facciamo emergere un segnale "creativo", attraverso un dettaglio, un accessorio (spilla, borsa, cravatta), senza essere però troppo eccentrici.
Quando siamo davanti al nostro interlocutore, è necessario fare attenzione a tenere le spalle aperte, braccia e volto rilassato, testa dritta, senza però avere un atteggiamento troppo rigido delle spalle e dell'espressione del volto.
Un ultimo aspetto da non trascurare: il sorriso spontaneo va sempre bene, ed è il miglior biglietto da visita!
Articolo della DOTTORESSA MONICA CAPPELLO
Psicologa Sessuologa Torino