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Agisce come un’alluvione: determinando un effetto acuto (l’infezione, la pioggia) e lasciando come eredità una maggiore vulnerabilità a successivi attacchi. Oltre a essere potenzialmente mortale, il virus del morbillo è insidioso per un’altra ragione. Una volta colpito l’organismo, agisce infatti come un «reset» per il nostro sistema immunitario. Il suo «passaggio» è in grado di cancellare la memoria che l’apparato difensivo può aver già sviluppato nei confronti di altre malattie infettive: dall’influenza all’herpes, fino alle polmoniti. L’«amnesia» può durare per diversi mesi, come documentano due studi apparsi sulle riviste «Science» e «Science Immunology» . Prove che valgono come una conferma dell’estrema pericolosità del morbillo, che porta a rimarcare l’importanza della vaccinazione: in Italia non ancora diffusa al punto da poter considerare protetta l’intera popolazione.

Il morbillo «azzera» il sistema immunitario

I ricercatori hanno usato il test «VirScan» per analizzare il sangue di 77 bambini non vaccinati e misurare i livelli di migliaia di anticorpi diretti contro virus e batteri. L'esame, fatto prima del morbillo e due mesi dopo l'infezione, ha rivelato che la malattia cancella le difese anticorpali per una quota compresa tra l'11 e il 73 per cento. Lo stesso test è stato poi ripetuto sui macachi, prima del morbillo e cinque mesi dopo l'infezione: confermata la perdita del 40-60 per cento degli anticorpi. Un riscontro che ha riguardato anche le difese contro l’influenza, nonostante la vaccinazione effettuata e la produzione di anticorpi avvenuta. «Tabula rasa», dopo il contagio a opera del morbillo. «Questo dato dimostra che il morbillo può cancellare anche gli effetti delle vaccinazioni fatte contro altre malattie infettive», mettono in guardia i ricercatori, il cui suggerimento è di fatto scontato: potenziare le difese dei pazienti guariti dal morbillo facendo dei richiami dei vaccini di routine somministrati in precedenza. L’immunosoppressione è considerata la base da cui, negli ultimi anni, è prosperato il numero di persone ricoverate con il morbillo, ma contemporaneamente alle prese con altre infezioni batteriche.

Ma il morbillo ritorna

Proprio la vaccinazione ha abbattuto dell'80 per cento i casi di morbillo nel mondo tra il 2000 e il 2017 salvando 2,1 milioni di vite, ma a causa delle più recenti campagne no-vax la tendenza si è invertita, tanto che il numero dei casi dal 2018 a oggi è aumentato del 300%. Anche l'Italia sta vivendo questo fenomeno: secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, sono 1.596 i casi di morbillo segnalati dal primo gennaio al 30 settembre 2019, con un decesso per complicanze respiratorie in un adulto di 45 anni non vaccinato e con patologie concomitanti.

Twitter @fabioditodaro

Agisce come un’alluvione: determinando un effetto acuto (l’infezione, la pioggia) e lasciando come eredità una maggiore vulnerabilità a successivi attacchi. Oltre a essere potenzialmente mortale, il virus del morbillo è insidioso per un’altra ragione. Una volta colpito l’organismo, agisce infatti come un «reset» per il nostro sistema immunitario. Il suo «passaggio» è in grado di cancellare la memoria che l’apparato difensivo può aver già sviluppato nei confronti di altre malattie infettive: dall’influenza all’herpes, fino alle polmoniti. L’«amnesia» può durare per diversi mesi, come documentano due studi apparsi sulle riviste «Science» e «Science Immunology» . Prove che valgono come una conferma dell’estrema pericolosità del morbillo, che porta a rimarcare l’importanza della vaccinazione: in Italia non ancora diffusa al punto da poter considerare protetta l’intera popolazione.

Il morbillo «azzera» il sistema immunitario

I ricercatori hanno usato il test «VirScan» per analizzare il sangue di 77 bambini non vaccinati e misurare i livelli di migliaia di anticorpi diretti contro virus e batteri. L'esame, fatto prima del morbillo e due mesi dopo l'infezione, ha rivelato che la malattia cancella le difese anticorpali per una quota compresa tra l'11 e il 73 per cento. Lo stesso test è stato poi ripetuto sui macachi, prima del morbillo e cinque mesi dopo l'infezione: confermata la perdita del 40-60 per cento degli anticorpi. Un riscontro che ha riguardato anche le difese contro l’influenza, nonostante la vaccinazione effettuata e la produzione di anticorpi avvenuta. «Tabula rasa», dopo il contagio a opera del morbillo. «Questo dato dimostra che il morbillo può cancellare anche gli effetti delle vaccinazioni fatte contro altre malattie infettive», mettono in guardia i ricercatori, il cui suggerimento è di fatto scontato: potenziare le difese dei pazienti guariti dal morbillo facendo dei richiami dei vaccini di routine somministrati in precedenza. L’immunosoppressione è considerata la base da cui, negli ultimi anni, è prosperato il numero di persone ricoverate con il morbillo, ma contemporaneamente alle prese con altre infezioni batteriche.

Ma il morbillo ritorna

Proprio la vaccinazione ha abbattuto dell'80 per cento i casi di morbillo nel mondo tra il 2000 e il 2017 salvando 2,1 milioni di vite, ma a causa delle più recenti campagne no-vax la tendenza si è invertita, tanto che il numero dei casi dal 2018 a oggi è aumentato del 300%. Anche l'Italia sta vivendo questo fenomeno: secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, sono 1.596 i casi di morbillo segnalati dal primo gennaio al 30 settembre 2019, con un decesso per complicanze respiratorie in un adulto di 45 anni non vaccinato e con patologie concomitanti.

Twitter @fabioditodaro