Di fatto, sono stati «assolti per insufficienza di prove». Considerando tutte le ricerche svolte in materia, al momento non ci sono abbastanza dati per indicare gli smartphone come responsabili di un calo della fertilità maschile. Il verdetto arriva dagli esperti della Società Italiana di Andrologia che, in occasione dell’ultimo congresso nazionale, hanno rivalutato gli studi condotti finora sull’argomento giungendo alla conclusione meno temuta. Tutte le prove raccolte hanno infatti tenuto conto perlopiù di studi condotti su modelli animali che non rispecchiano ciò che avviene nell’uomo. Ne serviranno dunque degli altri, in attesa dei quali è opportuno comunque assumere qualche cautela.
Smartphone e infertilità: a oggi nessun legame certo
«Le onde elettromagnetiche emesse dai telefonini sono radiazioni non ionizzanti a bassa frequenza: non possono rompere direttamente i legami molecolari del Dna ma possono comunque avere effetti biologici negativi, tanto che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) le classifica come potenzialmente cancerogene - spiega Alessandro Palmieri, docente di urologia all’Università Federico II di Napoli e presidente della Società Italiana di Andrologia -. Quanto al possibile impatto sulla fertilità maschile, però, ci sono poche evidenze conclusive. Per questo abbiamo deciso di rivalutare tutti i dati a oggi a nostra disposizione, così da dare indicazioni sulla base delle prove scientifiche più solide».
Gli andrologi hanno tenuto conto degli studi sperimentali, condotti su modelli animali in vivo e in vitro, delle revisioni degli studi osservazionali condotti sull’uomo e dell’unica metanalisi sul tema, che ha incluso appena dieci ricerche molto diverse fra loro. Quello che emerge da studi condotti quasi esclusivamente su modelli animali, è che «le onde elettromagnetiche dei cellulari potrebbero dare interferenze di natura termica sull’asse che dall’ipotalamo va alle gonadi - puntualizza Fabrizio Palumbo, responsabile dell’ambulatorio di urologia andrologica all’ospedale San Giacomo di Monopoli -. I bambini, per le loro caratteristiche anatomiche, sono ancora più vulnerabili. Il calore generato dalla batteria può danneggiare l’apparato genitale, soprattutto se il contatto è ravvicinato e prolungato».
Consigli per un utilizzo ragionevole
I dati disponibili sono comunque contrastanti. Alcune ricerche segnalano effetti negativi sulla conta, la motilità e la morfologia degli spermatozoi. Da altre non si evince invece alcuna correlazione. Per questo non è ancora possibile dare una risposta certa: non vi sono evidenze inconfutabili di una correlazione fra l’uso dello smartphone e un calo della fertilità. «Nonostante ciò, visti i dati che suggeriscono un possibile impatto negativo, è opportuno invitare tutti gli uomini a un utilizzo cauto del cellulare», conclude Palmieri, non prima però di aver fornito cinque indicazioni per ridurre al minimo i rischi: evitare di portare il telefono nella tasca anteriore dei pantaloni; usare lo smartphone soltanto in condizioni di ottima ricezione del segnale; non appoggiare il telefono in grembo quando si è seduti; non utilizzare sistemi commerciali per ridurre l’esposizione alle onde (non ce ne sono di efficacia dimostrata; limitare l’uso dello smartphone ai bambini prima dei dieci anni.