Chi vorrebbe praticare più sport nella propria vita, ma non lo fa perché non vuole sudare e stancarsi, dovrebbe provare a farlo in compagnia della musica pop. Uno studio recente condotto in collaborazione dalle Università di Milano e Verona, dall’Università e-Campus e quella di Spalato ha evidenziato la capacità della musica pop di distrarre dalla fatica dell’esercizio che si sta svolgendo invogliando, quindi a portarlo a termine.
Gli autori dello studio sono riusciti a trarre tali conclusioni dopo aver sottoposto volontari che svolgevano esercizi di resistenza (camminata) o ad alta intensità (esercizio alla leg press), all’ascolto di brano diversamente ritmati. Alcuni volontari hanno svolto l’attività fisica in silenzio. Quelli che hanno svolto esercizio fisico in compagnia della musica pop sono stati quelli che meno degli altri hanno avvertito il senso di fatica pur svolgendo dell’esercizio altamente benefico per la forma fisica. Il beneficio della musica è risultato massimo nei volontari impegnati in esercizi di resistenza come la camminata.
«Ascoltare musica possibilmente caratterizzata da tanti bpm (battiti per minuto) aiuta le persone a cimentarsi nella camminata, un esercizio molto benefico per la salute. Ciò avviene, perché con la musica le persone sopportano meglio lo sforzo del cammino prolungato pur mantenendo una frequenza cardiaca (indice d’impegno metabolico) addirittura più alta che in silenzio», specifica Luca Paolo Ardigò, ricercatore della Scuola di Scienze Motorie dell’Università di Verona e fra gli autori dello studio.
H.I.I.T.
Uno studio di qualche anno fa, pubblicato sulla rivista Journal of Sport Science era arrivato a una conclusione simile. In questo caso gli autori erano partiti dal presupposto che la scusa preferita da chi non pratica sport è la mancanza di tempo per farlo. Per questo motivo a volontari molto impegnati i ricercatori avevano proposto di sottoporsi ad allenamenti H.I.I.T High Intensity Interval Training (sprint ripetuti); in pratica gli studiosi si sono focalizzati su come proporre l’H.I.I.T nel miglior modo possibile ai volontari. Questo tipo di allenamento, infatti, si contraddistingue per la durata breve di solito compresa fra 4 e 20 minuti. Secondo le conoscenze disponibili bastano 10 minuti di H.I.I.T tre volte a settimana per ottenere benefici di salute significativi. Questi esercizi sono molto faticosi, ma lo studio in questione ha dimostrato come l’ascolto della musica può aiutare ad affrontare tali sedute di allenamento più facilmente.
Non tutte le musiche sono uguali
Non tutte le musiche sono ugualmente utili per conciliare la concentrazione o invogliare a svolgere determinate attività. A riprova uno studio di qualche anno fa condotto presso l’università di Milano Bicocca ha evidenziato come alcune musiche possono favorire la concentrazione, ma per altre attività non c’è differenza rispetto al silenzio per condurle al meglio. Secondo questo studio la concentrazione, in alcuni casi può essere favorita dall’ascolto della musica classica a volume non molto alto, mentre per alcune attività l’attenzione può migliorare con il rumore della pioggia scrosciante o di un temporale. « Oramai diversa letteratura scientifica supporta l’idea che, quando l’impegno , sia esso fisico o mentale, è di media intensità, l’ascolto della musica lo renda più efficace e sopportabile (per esempio, si cammina più a lungo e si fanno meglio calcoli aritmetici) – riflette il dottor Ardigò che conclude - Diversamente, quando l’impegno è minimo o massimo, musica o silenzio non fanno differenza. Vale a dire, in caso d’impegno minimo come per esempio se si deve fare un calcolo aritmetico facile, la musica non aiuta ulteriormente. Similmente, in caso d’impegno massimo come per esempio quando si solleva un peso elevato, non si sente neanche il bisogno di far caso a una canzone presi come si è dal breve ma intenso sforzo fisico»
Chi vorrebbe praticare più sport nella propria vita, ma non lo fa perché non vuole sudare e stancarsi, dovrebbe provare a farlo in compagnia della musica pop. Uno studio recente condotto in collaborazione dalle Università di Milano e Verona, dall’Università e-Campus e quella di Spalato ha evidenziato la capacità della musica pop di distrarre dalla fatica dell’esercizio che si sta svolgendo invogliando, quindi a portarlo a termine.
Gli autori dello studio sono riusciti a trarre tali conclusioni dopo aver sottoposto volontari che svolgevano esercizi di resistenza (camminata) o ad alta intensità (esercizio alla leg press), all’ascolto di brano diversamente ritmati. Alcuni volontari hanno svolto l’attività fisica in silenzio. Quelli che hanno svolto esercizio fisico in compagnia della musica pop sono stati quelli che meno degli altri hanno avvertito il senso di fatica pur svolgendo dell’esercizio altamente benefico per la forma fisica. Il beneficio della musica è risultato massimo nei volontari impegnati in esercizi di resistenza come la camminata.
«Ascoltare musica possibilmente caratterizzata da tanti bpm (battiti per minuto) aiuta le persone a cimentarsi nella camminata, un esercizio molto benefico per la salute. Ciò avviene, perché con la musica le persone sopportano meglio lo sforzo del cammino prolungato pur mantenendo una frequenza cardiaca (indice d’impegno metabolico) addirittura più alta che in silenzio», specifica Luca Paolo Ardigò, ricercatore della Scuola di Scienze Motorie dell’Università di Verona e fra gli autori dello studio.
H.I.I.T.
Uno studio di qualche anno fa, pubblicato sulla rivista Journal of Sport Science era arrivato a una conclusione simile. In questo caso gli autori erano partiti dal presupposto che la scusa preferita da chi non pratica sport è la mancanza di tempo per farlo. Per questo motivo a volontari molto impegnati i ricercatori avevano proposto di sottoporsi ad allenamenti H.I.I.T High Intensity Interval Training (sprint ripetuti); in pratica gli studiosi si sono focalizzati su come proporre l’H.I.I.T nel miglior modo possibile ai volontari. Questo tipo di allenamento, infatti, si contraddistingue per la durata breve di solito compresa fra 4 e 20 minuti. Secondo le conoscenze disponibili bastano 10 minuti di H.I.I.T tre volte a settimana per ottenere benefici di salute significativi. Questi esercizi sono molto faticosi, ma lo studio in questione ha dimostrato come l’ascolto della musica può aiutare ad affrontare tali sedute di allenamento più facilmente.
Non tutte le musiche sono uguali
Non tutte le musiche sono ugualmente utili per conciliare la concentrazione o invogliare a svolgere determinate attività. A riprova uno studio di qualche anno fa condotto presso l’università di Milano Bicocca ha evidenziato come alcune musiche possono favorire la concentrazione, ma per altre attività non c’è differenza rispetto al silenzio per condurle al meglio. Secondo questo studio la concentrazione, in alcuni casi può essere favorita dall’ascolto della musica classica a volume non molto alto, mentre per alcune attività l’attenzione può migliorare con il rumore della pioggia scrosciante o di un temporale. « Oramai diversa letteratura scientifica supporta l’idea che, quando l’impegno , sia esso fisico o mentale, è di media intensità, l’ascolto della musica lo renda più efficace e sopportabile (per esempio, si cammina più a lungo e si fanno meglio calcoli aritmetici) – riflette il dottor Ardigò che conclude - Diversamente, quando l’impegno è minimo o massimo, musica o silenzio non fanno differenza. Vale a dire, in caso d’impegno minimo come per esempio se si deve fare un calcolo aritmetico facile, la musica non aiuta ulteriormente. Similmente, in caso d’impegno massimo come per esempio quando si solleva un peso elevato, non si sente neanche il bisogno di far caso a una canzone presi come si è dal breve ma intenso sforzo fisico»