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Un appello «ai miei coetanei», e quindi, «a voi non più giovanissimi». Gigi Proietti nel messaggio diffuso sui canali social della Polizia di Stato si rivolge a tutti i nonni d’Italia, invitandoli a rispettare le regole per evitare di contrarre il coronavirus. «Ne abbiamo visti di momenti difficili, ma vedrete supereremo anche questa. Per la tradizione noi anziani dovremmo essere i più saggi e quindi siamo d’esempio alla collettività, restiamo a casa perché più gente obbedisce a questa disposizione e prima finisce tutto, e potremo andare ‘ndo ce pare».

La stessa cosa ha ribadito alla trasmissione di Rai Radio1 «Un Giorno da Pecora»: «Ci starò molto attento. Ho lavorato fino a venerdì scorso, ora mi abituerò a riposare, visto che ho faticato molto. Devo stare a casa? Sì, ma io a casa non sto affatto male. Anzi, visto che abbiamo un giardino grande abbiamo anche comprato quattro galline, che fanno già le uova...».

Lei cosa si sente di dire? «Di rispettare questo appello. Ho sentito - ha proseguito Proietti – interviste a giovani e giovanissimi che non mi sono affatto piaciute, in cui dicevano “tanto a noi non accade nulla”, non rendendosi conto che possono esser portatori, come si diceva un tempo. Non so se non lo sanno o fingono di non saperlo. Il Paese, dal mio punto di vista, reagisce in maniera non sempre accettabile».

Un appello «ai miei coetanei», e quindi, «a voi non più giovanissimi». Gigi Proietti nel messaggio diffuso sui canali social della Polizia di Stato si rivolge a tutti i nonni d’Italia, invitandoli a rispettare le regole per evitare di contrarre il coronavirus. «Ne abbiamo visti di momenti difficili, ma vedrete supereremo anche questa. Per la tradizione noi anziani dovremmo essere i più saggi e quindi siamo d’esempio alla collettività, restiamo a casa perché più gente obbedisce a questa disposizione e prima finisce tutto, e potremo andare ‘ndo ce pare».

La stessa cosa ha ribadito alla trasmissione di Rai Radio1 «Un Giorno da Pecora»: «Ci starò molto attento. Ho lavorato fino a venerdì scorso, ora mi abituerò a riposare, visto che ho faticato molto. Devo stare a casa? Sì, ma io a casa non sto affatto male. Anzi, visto che abbiamo un giardino grande abbiamo anche comprato quattro galline, che fanno già le uova...».

Lei cosa si sente di dire? «Di rispettare questo appello. Ho sentito - ha proseguito Proietti – interviste a giovani e giovanissimi che non mi sono affatto piaciute, in cui dicevano “tanto a noi non accade nulla”, non rendendosi conto che possono esser portatori, come si diceva un tempo. Non so se non lo sanno o fingono di non saperlo. Il Paese, dal mio punto di vista, reagisce in maniera non sempre accettabile».