«Volevo solo divertirmi». «Ero un esperto nell’assemblare i botti fatti in casa». «È vero, ho raccolto un petardo in strada, ma pensavo che fosse già esploso».
A partire da oggi pomeriggio, nella maggior parte delle città italiane si ripresenterà l’appuntamento con i fuochi d’artificio e con i botti di Capodanno. Un’usanza diffusa, ma al contempo pericolosa. Il bollettino dello scorso 1 gennaio, sebbene caratterizzato da numeri in calo rispetto alle stesse date di annate precedenti, fu comunque rilevante: 216 i feriti conteggiati in tutta Italia, di cui 41 minorenni e 13 casi gravi. Da qui l’invito a una generale cautela, in vista della fine dell’anno.
Rischi troppo spesso sottovalutati
«Il fenomeno degli eccessi nei festeggiamenti di fine anno e dell’uso improprio di petardi e micce è trasversale a tutta la società: indipendentemente dall’età e dal livello di istruzione di chi vi è coinvolto», afferma Giorgio Pajardi, direttore dell’unità operativa di chirurgia della mano dell’ospedale San Giuseppe di Milano: i cui esperti hanno deciso di realizzare un video ad hoc per sensibilizzare la popolazione sul tema .
«Quando si verificano degli incidenti, vengono danneggiati soprattutto mani, volto, occhi e udito. Per quanto riguarda la mano, l’evento più ricorrente è un vero e proprio trauma da proiettile. I tessuti si bruciano, coinvolgendo ossa, tendini, nervi. L’entità delle conseguenze è spesso valutata, anche perché si pensa di poter porre sempre rimedio ricorrendo alla chirurgia. Ma alcune lesioni sono ancora oggi irreversibili».
Come vivere il Capodanno senza rischi
La prevenzione è un compendio composto da diverse indicazioni. Si va dalla necessità di utilizzare i petardi sempre all’aperto (e allontanandosi dopo averli accesi) all’attenzione da prestare ai prodotti che si scelgono (devono riportare il marchio CE della Comunità Europea). Sono sempre da evitare le bombe carta o altri ordigni di provenienza dubbia e con un alto potenziale esplosivo. E naturalmente le armi, promemoria sempre valido per chi è aduso a sparare direttamente dai balconi.
Particolare attenzione va posta inoltre ai botti presenti in strada il giorno di Capodanno: meglio non raccoglierli, perché quelli inesplosi potrebbero deflagrare in un secondo momento. «I genitori dovrebbero prestare particolare attenzione anche fino a dieci giorni dopo», avverte Pajardi, per far capire che il problema riguarda sì tutti, ma i più esposti sono soprattutto i bambini. I botti non vanno poi manomessi, nel tentativo di confezionarne autonomamente di più grandi.
Cosa fare in caso di incidente?
Fin qui, la prevenzione. Ma gli incidenti sono una costante di queste ore, ogni anno. In questi casi, temporeggiare non serve. «Se qualcosa va storto, occorre rivolgersi subito a uno dei centri di riferimento della Società Italiana di Chirurgia della mano, presenti in quasi tutte le regioni italiane (clicca qui per scoprire il più vicino). In queste strutture vengono eseguiti interventi microchirurgici di salvataggio, in grado di preservare il più possibile la funzionalità dell’arto leso».
Twitter @fabioditodaro