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malattiendocrine

Alcune patologie endocrine possono influenzare la resa vocale, soprattutto per chi fa della propria voce uno strumento professionale.

Cos'è la tiroide?

La tiroide è una ghiandola, posta nella parte anteriore del collo, che produce ormoni. Gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo importante in ogni tessuto dell'organismo, intervenendo sia nelle tappe fondamentali dello sviluppo corporeo che in tutte le reazioni metaboliche, attraverso l'aumento della sintesi delle proteine e del consumo di ossigeno.

Come funziona?

Per la sintesi degli ormoni tiroidei, T3 o triiodotironina e T4 o tetraiodotironina o tiroxina, è indispensabile lo iodio assunto con gli alimenti. Il mantenimento di un adeguato tasso di ormoni tiroidei nel sangue dipende sia da un corretto apporto di iodio con la dieta, sia dal buon funzionamento di un sistema di controllo rappresentato dall'ipofisi, una ghiandola posta al centro del cranio che produce il TSH (Tyroid stimulating hormone), e l'ipotalamo, una piccola formazione posta al di sopra dell'ipofisi, che produce il TRH (Tyreotropine Realising Hormone). L'alterazione di questo equilibrio, porta a due opposte condizioni patologiche: ipertiroidismo o ipotiroidismo.

L'ipertiroidismo

Quando la tiroide ''lavora troppo'' e, nel sangue, la concentrazione di ormoni circolanti è alta, si parla di ipertiroidismo. Questa condizione determina un' accelerazione di tutte le reazioni metaboliche in cui intervengono gli ormoni tiroidei. I sintomi più frequenti comprendono: dimagrimento, accelerazione del ritmo cardiaco, nervosismo, tremore alle mani, ansia, insonnia, debolezza muscolare, sudorazione eccessiva. Solitamente il paziente presenta bulbi oculari sporgenti e doloranti (esoftalmo) e ingrossamento della ghiandola (gozzo).

L'ipertiroidismo, più comune nelle donne rispetto agli uomini, può avere diverse cause.

Effetti dell'ipertiroidismo sulla voce

I sintomi vocali, che di solito compaiono tardivamente, si verificano solo nei casi in cui l'ormone che circola supera valori molto elevati, e sono:

riduzione delle intensità, della forza muscolare, con compromissione delle dinamiche respiratorie, difficoltà nel controllo dell'intonazione, riduzione della durata fonatoria.

L'ipotiroidismo

Quando la tiroide ''lavora poco'', ossia produce una quantità insufficiente di ormoni, si parla di ipotiroidismo. L'ipotiroidismo può avere un esordio insidioso e i sintomi sfumati possono passare per diverso tempo inosservati. I più frequenti comprendono apatia, aumento di peso, costipazione, rallentamento del ritmo cardiaco, affaticamento, depressione, particolare sensibilità al freddo e ciclo mestruale abbondante. La causa più frequente di ipotiroidismo è una malattia denominata tiroidite di Hashimoto, in cui anticorpi prodotti dal nostro organismo distruggono le cellule tiroidee, riducendo così la funzionalità della ghiandola. L'ipotiroidismo può essere dovuto anche a trattamenti con iodio radioattivo o essere la conseguenza di interventi chirurgici alla tiroide. Un ipotiroidismo può anche comparire in seguito al parto, provocando uno stato depressivo che può venir confuso con una depressione post-partum.

Quando dovuto a carenza di iodio, l'ipotiroidismo può risolversi aumentando l'apporto di questa sostanza con gli alimenti: sono ricchi di iodio il pesce e i frutti di mare.

Effetti dell'ipotiroidismo sulla voce

I sintomi solitamente compaiono tempestivamente. Riduzione della frequenza fondamentale (scurimento timbrico),può comparire raucedine, affaticabilità vocale, difficoltà nel mantenere l'intonazione. Si può verificare Edema di Reinke.

Se dovessero comparire questi sintomi, fai una visita specialistica da un medico endocrinologo.

Un consiglio per tutti...

L'alimentazione gioca un ruolo estremamente importante nella prevenzione delle carenze di iodio.

Consumare pesce e frutti di mare almeno due o tre volte la settimana garantisce un corretto apporto di iodio. Quando questo non sia possibile, una strategia efficace per aumentare l'assunzione di iodio è quella di utilizzare sale da cucina iodato, cioè addizionato di iodio. Poiché lo iodio viene in gran parte perso durante la cottura, si consiglia di aggiungerlo alla fine. A meno che non vi sia una carenza, va sfatata la convinzione che più iodio viene assunto, più la tiroide lavora, inducendo un aumento del metabolismo (e quindi il dispendio energetico): esiste infatti un sistema di autoregolazione che fa diminuire l'assorbimento di iodio da parte della tiroide: lo iodio in eccesso viene eliminato attraverso le urine.

In determinati periodi della vita, una carenza di iodio può portare a conseguenze particolarmente serie. Durante la gravidanza e l'allattamento il fabbisogno di iodio può aumentare e la mamma deve assicurare un corretto apporto di iodio anche al proprio bambino.