Delle novità importanti arrivano sul fronte della cosiddetta "pillola" questo specie sul fronte trombosi venosa profonda, infatti le nuove pillole potrebbero risultare più pericolose per la salute di quelle vecchie.
Ricordiamo come le formulazioni estro-progestiniche impiegate come contraccettivi orali hanno subito diversi cambiamenti nel tentativo di migliorarne il profilo di sicurezza e ridurre gli eventi avversi associati alla loro assunzione.
Uno studio in particolare pubblicato sul British medical journal, afferma come le pillole anticoncezionali più recenti, contenenti progestinici come drospirenone, desogestrel, gestodene e ciproterone, paragonate a quelle utilizzate in passato a base di levonorgestrel e noretisterone, incrementerebbero il rischio di tromboembolia venosa (Tev) a carico degli arti inferiori ed embolia polmonare.
Lo studio in questione ha confrontato 10.500 casi di donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni con trombosi venosa a 42.000 coetanee, con analoghi fattori di rischio, ma senza trombosi. Dai dati epidemiologici, raccolti in due archivi, è emerso che la probabilità di sviluppare episodi di tromboembolismo venoso attribuibile all'impiego degli anticoncezionali più recenti è dal 3,6 al 4,3 volte maggiore rispetto a quello registrato nei controlli.
Questo studio inoltre ha dimostrato come con le pillole meno recenti contenenti noretisterone, levonorgestrel o norgestimato il rischio aumenta di oltre il doppio, con gestodene e ciproterone quadruplica.
Una riflessione dovrà essere fatta su questi risultati che andranno valutati con attenzione, la raccomandazione è sempre quella di affidarsi a professionisti competenti che sapranno valutare ogni singolo caso evitando la somministrazione in quei casi ritenuti a rischio.