In un articolo pubblicato recentemente dall'agenzia ANSA si spiega infatti come per alcune malattie la mortalità sia stata ridotta di oltre il 90%, ad illustrare tali risultati il pediatra Nicola Longo della Utah University negli Usa.
Purtroppo la diffusione di tale test in Italia risulta ancora a "macchia di leopardo" lo screening prevede il riscontro di oltre 30 malattie metaboliche.
Il Dott. Longo ha specidficato come lo screening: "consente di diagnosticare anche malattie endocrine, del sangue, immunodeficienze e malattie genetiche lisosomiali; si tratta di patologie che colpiscono circa 5 neonati per mille ma sono molto gravi; se diagnosticate e curate tempestivamente già dalla nascita, però, possono portare a miglioramenti enormi per la salute dei bambini. Molte di queste danno luogo ad un ritardo mentale ma, se diagnosticate subito, il ritardo può essere prevenuto completamente o molto migliorato, poichè abbiamo delle terapie efficaci, con lo screening possiamo diagnosticare la maggior parte delle malattie per cui esiste un trattamento."
L'auspicio e che presto in Italia come in Usa lo screening sia applicato uniformemente su tutto il territorio nazionale, e che in tutte vi sia lo "screening neonatale allargato" che permetterebbe la presenza di circa 20-40 malattie. Attualmente solo dieci su trentadue centri Italiani permettono uno screening allargato.