Con il termine disidratazione si intende uno uno stato patologico che si instaura quando il bilancio idrico, ovvero quantità di acqua assunta meno l'acqua persa è negativo, cioè l'acqua persa è maggiore di quella assunta(fonte wiki).
Questa condizione in genere si manifesta nei bambini nel caso di diarrea, vomito o rialzo febbrile, che in genere insorgono nel corso di una gastroenterite acuta. Le gastroenteriti sono le maggiori indizziate ma spesso non è così evidente se si tratti di infezioni di tipo virale in cui si riscontrano frequentemente rotavirus, norwalk virus, adenovirus o con meno frequeza infezioni di tipo batteriche in cui spesso si riscontrano;Salmonella, Escherichia coli, Campylobacter,Clostridium difficile.
Il problema nei casi di disidratazione nei piccoli e che questa può verificarsi già dopo 12-24 ore dalla comparsa dei primi disturbi. Le vere problematiche non sono legate alla mancaza della sola acqua ma anche allo squilibrio dovuto al deficit di apporto dei sali minerali.
Alcuni indicatori dello stato di disidratazione del bambino possono essere; secchezza delle mucose, infossamento degli occhi, mancanza di elasticità della pelle, uno stato di sonnolenza o agitazione, frequenza respiratoria aumentata o diminuita di molto, depressione della fontanella anteriore cranica. Nei casi in cui il bambino collabori è bene farlo bere poco e spesso, sono indicate bevande in cui sono presenti sali minerali, quindi bevande specifiche oppure spremute, the, succhi di frutta ecc. In tutti i casi è bene rivolgersi al proprio pediatra il quale saprà indicare cosa è meglio per il bambino e nel caso la situazione sia critica indicare una terapia parenterale per ripristinare i liquidi necessari per il benessere del bambino.