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I lividi dei bambini possono essere sul corpo, ma anche sul cuore e sull’anima. E non fanno meno male. Pensando ai piccoli abusati, la mente corre ai maltrattamenti fisici e alle violenze sessuali. Questi rappresentano, rispettivamente, il 23 e il 10 per cento del totale. Ma senza arrivare a questi casi estremi, le forme di abuso più striscianti sono più comuni e in continuo aumento. La denutrizione, l’inadeguatezza dei vestiti, la scarsa igiene o il disinteresse per i bisogni affettivi ed emotivi sono esempi di violenze «invisibili» con cui il benessere di un bambino può essere calpestato.

I campanelli d’allarme da intercettare

Si stima che in siano circa l’1 per cento i bambini e gli adolescenti maltrattati - vale la pena conoscere i segnali a cui prestare attenzione: un bambino insolitamente triste, il cambio improvviso di alcune abitudini, dolori fisici non dovuti a traumi, disturbi del sonno, calo del rendimento scolastico, comportamenti autolesionistici e sviluppo di nuove paure - siano circa l’1 per cento. Ma questa percentuale rappresenta con ogni probabilità soltanto la punta dell’iceberg, data la perdurante carenza di denunce.

«Le forme di maltrattamento oggi conosciute sono numerosissime e inizia a esserci una maggiore consapevolezza del problema - afferma Pietro Ferrara, docente di pediatria alle università Campus Bio-Medico e Cattolica di Roma e referente nazionale per abusi e maltrattamenti della Società Italiana di Pediatria -. I bambini vittime di abusi, violenze e maltrattamenti possono soffrire di importanti conseguenze immediate e tardive e vanno incontro a un maggior rischio di sviluppare problemi cognitivi, linguistici e sociali e di sviluppare da adulti disordini della personalità o fare abuso di sostanze».

Secondo Luigi Nigri, pediatra di libera scelta e numero due della Fimp, «intercettare l’abuso e la violenza prima che sia troppo tardi è uno dei compiti fondamentali del pediatra. Se competente e preparato, lo specialista ricopre un ruolo fondamentale nel cogliere i segnali di disagio del bambino e fornire un contributo determinante per dare un sostegno reale in tutti questi casi di vissuti lacerati».

Pediatri in campo contro gli abusi

Oggi, su un totale di circa centomila bambini e adolescenti vittime di abusi ogni anno, oltre la metà è dovuto alla trascuratezza. Proprio perché la violenza cambia faccia e si nasconde sempre più spesso nelle pieghe della normalità, toccando tutte le classi sociali, i pediatri italiani hanno deciso di portare avanti i corsi di formazione «Lo sai che… Incontri sulla realtà degli abusi e dei maltrattamenti dell’infanzia».

L’iniziativa, voluta dalla casa farmaceutica Menarini e realizzata con profitto già negli scorsi anni, vede coinvolte la Società Italiana di Pediatria (Sip) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp). Mille «custodi» dei più piccoli saranno allenati a riconoscere i segnali di difficoltà inespressi dell’infanzia e diventeranno così «sentinelle» del disagio dei minori. Da qui a giugno i corsi coinvolgeranno Soave (Verona), Novara, Ragusa, Oristano, Noventa (Venezia), Brescia, Foligno (Perugia), Viterbo, Caserta, Rende (Cosenza), Ascoli Piceno, Parma e Savona. Tredici città e anche centri di piccole dimensioni, proprio per diffondere la conoscenza del fenomeno in maniera più capillare possibile su tutto territorio.

Twitter @fabioditodaro

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