Gli adolescenti non sono più quelli di una volta, che vivevano la loro età fumando o facendo sesso precocemente. I quattordicenni moderni, infatti, praticano molto meno queste forme tradizionali di ribellione, e preferiscono piuttosto "hackerare" computer, chiusi nelle loro camere da letto. Lo rivela uno studio condotto dall'University College di Londra, che suggerisce come un teenager oggi abbia molte più probabilità di essere in grado di inserire un virus in rete piuttosto che aver già fatto sesso o fumare regolarmente. Uno su 20 dei giovanissimi compresi nel Millennium Cohort Study (un campione di 19.500 millennials) risulta infatti aver hackerato un computer nell'ultimo anno. Il 2% dei quattordicenni di entrambi i sessi ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali, mentre quasi l'11% di aver avuto un qualsiasi tipo di contatto sessuale intimo. Il 3% ammette di essere fumatore regolare e il 14% di aver fumato almeno una sigaretta nella vita.
Sono state indagate anche altre attività illegali più "antiquate" e dunque molto meno comuni della criminalità informatica: meno del 3% ha fatto un graffito su un muro senza permesso e il 4% è stato coinvolto in atti di vandalismo. Circa il 2% ha dichiarato di far parte di una 'bandà e il 4% ha ammesso di aver fatto taccheggio negli ultimi 12 mesi. Anche la gravidanza giovanile è ai minimi storici. Lo studio ha invece scoperto che i ragazzi sono più propensi a intraprendere reati "on line": lo fa il 6% dei ragazzi e il 4% delle ragazze. Quasi due terzi degli hacker hanno iniziato la loro attività prima di compiere 16 anni. Questo però - segnalano gli autori della ricerca - non significa che alcol e fumo non siano diffusi e non occorra più vigilare sul loro uso.