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Un rischio ancora sottovalutato. A quasi trent’anni dal celebre slogan “Aids se lo conosci lo eviti”, l’epidemia non si arresta. Ma si stabilizza, con 3443 nuove diagnosi di infezione da Hiv l’anno. E nei giovani, tra i 25 e i 29 anni, le infezioni aumentano, a causa di rapporti non protetti tra persone di sesso maschile, i cosiddetti MSM. Questi i dati diffusi nella Giornata mondiale contro l’Adis, che si celebra oggi in tutto il mondo, e che mostrano che nel nostro paese l’incidenza è in linea con i paesi europei. Ci sono tra le 125mila e le 130mila persone che convivono con l’Hiv, prevalentemente maschi. Inoltre, si stima che tra le 12mila e le 18mila persone siano sieropositive senza una diagnosi perché non hanno mai fatto il test, nonostante almeno un terzo (circa 6mila) di loro abbia una situazione immunitaria compromessa. I nuovi dati del Centro Operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità evidenziano una sostanziale stabilità del numero delle nuove diagnosi Hiv negli ultimi tre anni, così come appare stabile la percentuale dei late presenter, vale a dire di coloro che scoprono di essere Hiv-positivi in fase avanzata di infezione. Le diagnosi tardive, però, sono ancora molte (il 40% del totale) e questo contribuisce ad alimentare la diffusione del virus.

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Il principale messaggio della giornata di oggi è, infatti, proteggersi e fare il test. Veloce, gratuito e anonimo. Solo così, in caso di sieropositività, si potrà accedere a cure tempestive aumentando la possibilità di successo dei trattamenti farmacologici. Ma anche perché, per fermare l’Aids e impedire la trasmissione dell’infezione, bisogna raggiungere il cosiddetto obiettivo “90-90-90”: diagnosticare il 90% delle infezioni, far entrare in terapia il 90% degli infetti e abbattere la carica virale nel 90% delle persone in cura. Essere virologicamente soppressi significa non trasmettere il virus. «Ma molti di costoro che per anni inconsapevolmente hanno mantenuto elevato il tasso di infezione e che alla diagnosi avevano un conto di CD4 (linfociti) basso (350), grazie a cure sempre più efficaci hanno raggiunto un livello così basso di Hiv nel sangue da diventare non più contagiose», spiega D’Arminio Monforte, direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale San Paolo di Milano, citando dati presentati al recente Congresso Internazionale sull’Aids svoltosi ad Amsterdam. «Sono dati ricavati - dice l’infettivologa milanese - esaminando migliaia di coppie discordanti (dove cioè solo uno dei partner era sieropositivo) in cui è stato dimostrato che quando il virus non si replicava più, non c’era più contagio. Una situazione resa possibile grazie al valore dell’innovazione terapeutica e identificata con la sigla `U=U´, Undetectable = Untrasmittable (non rilevabile = non trasmissibile)».

Diversi slogan scandiranno la giornata di oggi. «Conosci il tuo stato» (“Live life positively – know your Hiv status”) è quello scelto da Unaids, organizzazione delle Nazioni Unite per intensificare e velocizzare l’azione globale per distruggere l’Hiv. «Ti riguarda» è, invece, lo slogan scelto da Anlaids , la cui campagna nazionale, firmata da Paolo Iabichino (il fotografo ufficiale è Daniele Barraco) ha ricevuto il Premio Pirella Comunicatore dell’anno 2018. I testimonial, molto noti, sono tra gli altri, Tiziano Ferro, Fabio Volo, Giorgio Panariello, Maria Pia Calzone, Rudy Zerbi, The Jackal.

«Le abbiamo provate tutte» dice Carmine Falanga, responsabile progetti e iniziative speciali di Anlaids, artefice della campagna «dallo spot dell’alone viola che fece tanto discutere negli anni 90, alle campagne dedicate alle categorie considerate maggiormente a rischio, fino a quelle più recenti, con messaggi più soft. Si è resa evidente la necessità di un nuovo messaggio che sensibilizzi l’opinione pubblica senza creare inutili allarmismi: mi piace definire questa campagna “all inclusive”, per sottolineare che nessuno è escluso da questa lotta o può sentirsi immune. L’AIDS ancora oggi deve interessare l’intera società».

«La Lombardia, con circa 20.000 persone affette da HIV e AIDS (e Milano che ne registra 400 all’anno) è tra le regioni con la maggior concentrazione di pazienti, insieme a Lazio, Emilia Romagna e Liguria. Il numero delle nuove diagnosi si è mantenuto costante, con un aumento delle persone affette da HIV che convivono con la malattia mantenendo una buona qualità di vita grazie allo sviluppo di nuove cure» ha dichiarato il professor Andrea Gori, Direttore Unità Operativa Malattie Infettive, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e membro del direttivo di Anlaids Lombardia. Proprio a Milano verrà finalmente realizzato il primo Checkpoint (in Italia, c’è solo a Bologna), che sono centri gestiti dalle associazioni che forniscono in ambiente non sanitario servizi preziosi per la salute sessuale, come il counseling psicologico e il testing per le epatiti, l’hiv e le malattie sessualmente trasmissibili.

Nella capitale, la Piramide Cestia è stata accesa di rosso, colore simbolo della lotta all’Aids, e per tutto il fine settimana sarà proiettato un messaggio di sensibilizzazione. Oggi, il telefono verde Aids e IST dell’Istituto superiore di sanità (800 861 061) sarà attivo dalle 10 alle 18. Sarà inoltre fruibile il contatto Skype “uniticontrolaids” e l’indirizzo mail dedicato esclusivamente alle persone sorde Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Tutte le informazioni sono sul sito www.uniticontrolaids.it (www.uniticontrolaids.it) e sul sito del ministero www.salute.gov.it.

@nicla_panciera