«C'è una forte evidenza del fatto che l'alcol provochi il cancro in almeno sette parti del corpo». Lo ha sostenuto Jennie Connor, ex capo del Dipartimento di Medicina Preventiva e Sociale alla Otago University in Nuova Zelanda. Secondo lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica Addiction non sarebbero a rischio solo i bevitori incalliti, ma anche i più moderati avrebbero di che preoccuparsi.
Non si tratta, infatti, di una semplice correlazione tra l'assunzione di alcol e la formazione del tumore: «Anche senza una conoscenza completa dei meccanismi biologici - spiega la Connor - l'evidenza epidemiologica supporta la tesi che l'alcol provochi il cancro dell'orofaringe, della laringe, dell'esofago, del fegato, del colon, del retto e del seno». Ma non è tutto perché, stando a quanto riferisce l'epidemiologa, ci sarebbe una relazione anche tra alcol e cancro alla pelle, prostata e pancreas: «Per questi c'è una relazione “dose-response”». In poche parole, la possibilità di sviluppare un tumore è direttamente proporzionale alle dosi di alcol assunte.
Le conclusioni di Jennie Connor arrivano dopo 10 anni di studi al World Cancer Research Fund, all'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, all'Organizzazione Mondiale della Sanità e altri organismi autorevoli. «I rischi maggiori sono associati al bere pesante, ma ci sono pericoli notevoli anche per i bevitori moderati» ha spiegato ancora la Connor aggiungendo che le campagne volte a ridurre il consumo di alcol dovrebbero incoraggiare “tutti” a diminuire le dosi assunte, in modo da ridurre le possibilità di sviluppare tumori direttamente collegati.
Jennie Connor non è l'unica a sostenere questa tesi. Come ricorda il Guardian, lo scorso febbraio fecero scalpore le dichiarazioni della professoressa Dame Sally Davies, chief medical officer del Regno unito, ad un'audizione parlamentare: «Fate come faccio io quando prendo un bicchiere di vino. Pensate: voglio un bicchiere di vino o voglio aumentare il rischio di cancro al seno? Prendo questa decisione ogni volta che ho un bicchiere in mano». La Davies ha giocato un ruolo fondamentale nel tracciare le linee guida sull'azione di governo rivolta ai limiti alcolici. A gennaio è stato raccomandanto agli uomini di ridurre l'assunzione settimanale di alcol da 21 a 14 unità, o sette pinte di birra a settimana. Jana Witt, ricercatrice inglese ha ricordato: «Sappiamo che 9 persone su 10 non sono a conoscenza del legame tra alcol e cancro, ma ci sono prove evidenti della loro correlazione». «Non toccare alcol per qualche giorno ogni settimana è un buon modo per ridurre le quantità» ha suggerito ancora Witt «Prova anche a sostituire una bevanda alcolica con una bibita o scegli versioni meno forti della stessa bevanda». «Ovviamente» conclude Jana Witt «bisognerebbe evitare di tenere una scorta di alcol in casa».