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Gli antinfiammatori –complice la possibilità di acquisto senza ricetta- sono tra i farmaci più utilizzati dagli italiani. Per un mal di denti o per un dolore alla schiena che non passa mai la soluzione è a portata di mano. Eppure questa categoria di molecole andrebbe utilizzata con maggior attenzione perché gli effetti collaterali sono tutt’altro che da sottovalutare. Al di là dei problemi a livello gastrointestinale è il sistema cardiovascolare a risentirne più di tutti.

Che cosa sono i FANS?

Tra le molecole antinfiammatorie più utilizzate ci sono i FANS, i farmaci antinfiammatori non steroidei. A questa categoria appartengono, ad esempio, l’acido acetilsalicilico, diclofenac, ibuprofene, ketoprofene e nimesulide. L’effetto di tutte queste molecole è antinfiammatorio, analgesico ed antipiretico. Alla base di queste proprietà vi è la capacità dei farmaci in questione di bloccare l’attività degli enzimi COX, particolari proteine che servono per la formazione delle molecole infiammatorie. Inibendone la formazione il risultato finale è un ridotto stato infiammatorio e, di conseguenza, una minore percezione del dolore.

In Italia ne consumiamo troppi

«In Italia -spiega il professor Cesare Fiorentini, Direttore Sviluppo Area Clinica all’IRCCS Centro Cardiologico Monzino di Milano- l’abuso di antinfiammatori è un problema molto serio. Siamo una delle nazioni che ne utilizzano di più». La ragione è presto detta ed è principalmente dovuta all’età media del nostro Paese, una nazione sempre più anziana. «Più passano gli anni -continua Fiorentini- è più si va incontro allo sviluppo di dolori. Che siano cartilaginei o dovuti all’artrosi una delle soluzioni più facili per attenuarli è assumere i FANS».

I FANS devono essere utilizzati per brevi periodi

Se questi farmaci funzionano però alla perfezione in acuto -ovvero quando il dolore c’è sporadicamente come nel caso di un mal di denti o di un trauma sportivo- è nel dolore cronico che cominciano ad esserci problemi. «Il mio consiglio –spiega Fiorentini- è di evitare il fai da te e l’utilizzo prolungato. Per curare il dolore cronico i FANS non sono affatto indicati. I prodotti da banco sono sicuri se utilizzati per il tempo breve e il dosaggio basso consentiti: basta però non farsi prendere la mano perché il sollievo non arriva, continuando ad assumerli a lungo o aumentando le dosi. In questi casi c’è bisogno di altro e rivolgersi al medico è la soluzione migliore».

Attenzione al cuore

L’abuso di antinfiammatori –a differenza di quanto si è portati a pensare- è deleterio soprattutto per il sistema cardiovascolare: ciò vale sia per le persone in buono stato di salute sia per chi ha già problemi di natura cardiovascolare come, ad esempio, quegli individui che in passato sono stati sottoposti ad interventi di angioplastica, posizionamento di stent o individui semplicemente ipertesi.

«I FANS infatti indeboliscono l’endotelio vascolare -quel tessuto interno di arterie e vene più a stretto contatto con il passaggio del sangue- rendendolo meno capace di vasodilatarsi e di rispondere allo stress a cui è sottoposto. Non solo, nelle persone con lesioni dell’endotelio i FANS destabilizzano quegli accumuli di grasso all’interno delle arterie -le placche aterosclerotiche- rendendoli liberi di “staccarsi” pericolosamente andando ad otturare altri vasi. Quando ciò si verifica a livello delle coronarie il risultato è un infarto, nel cervello è invece causa di ictus. Una ragione in più per assumerli solo quando servono» conclude Fiorentini.

@danielebanfi83

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