«Per gli anziani non ci sono divieti categorici. L’importante è ricordarsi che le vacanze estive rappresentano un momento diverso dalla routine, ma che va vissuto ponendosi gli stessi limiti che si rispettano durante il resto dell’anno».

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Raffaele Antonelli Incalzi dirige l’unità operativa complessa di gerontologia del Campus Biomedico di Roma e in questi giorni non smette di rispondere ai pazienti che chiedono ragguagli prima di partire.

Con il passare degli anni è il caso di scegliere vacanze più rilassanti?

«Ogni caso fa storia a sé, ma non esistono limitazioni che riguardano tutti - risponde lo specialista, che presiede la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) -. Bisogna però evitare gli straordinari. Non si deve pretendere da un organismo che ha comunque riserve ridotte di fornire risposte eccessive per le proprie possibilità».

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Quali raccomandazioni generali si possono dare a un anziano diretto verso una località di mare?

«Non è consigliabile rimanere esposti a lungo a temperature molto elevate, che possono determinare cali pressori e modificare il fabbisogno dei farmaci. Motivo per cui è meglio andare in spiaggia al mattino presto o nel tardo pomeriggio, considerato che l’anziano è più esposto al rischio di disidratarsi. Per lo stesso motivo bisogna bere anche se non si avverte la sete».

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Chi opterà per una vacanza in montagna dovrà seguire indicazioni differenti?

«In collina non ci sono problemi, più in quota meglio non andare oltre i 1500 metri se si hanno problemi cardiovascolari. Un clima più fresco può comunque compensare l'eventuale aumento pressorio generato dall’altitudine».

Quali consigli può dare agli over 65 che hanno scelto una meta all’estero?

«Va posta attenzione nel preparare il kit con i farmaci che eventualmente già si assumono, ricordandosi di portare qualche dose in più in caso di contrattempi. In caso contrario, in valigia non devono mai mancare un antidiarroico, un antipiretico, un antinfiammatorio e un antibiotico ad ampio spettro: meglio se già assunto in passato. Quanto all’assistenza, se si va fuori dall’Europa, si dovrebbe sempre stipulare un’assicurazione sanitaria. Nell’Unione Europea vige il principio di reciprocità, ma è comunque sempre meglio avere i riferimenti delle strutture territoriali, delle ambasciate e dei consolati per chiedere informazioni in caso di necessità».

C’è, infine, chi non è partito finora e rimarrà in città anche durante il mese di agosto.

«Questi anziani possono risultare i più a rischio, se le loro condizioni sono precarie e se i figli sono in vacanza. Uscire di casa è possibile, prediligendo però sempre le ore più fresche. La dieta deve essere ricca di frutta e verdura fresche, non conservate da tempo in frigorifero. Acqua: servono almeno due litri al giorno. Se si trascorre molto tempo in casa, meglio ventilarla di sera o di notte e tenere le tapparelle abbassate durante la fascia diurna».