Avere l’asma e fare sport? Si può fare. Parola dei pediatri di famiglia, ogni giorno impegnati a riconoscere tempestivamente la malattia, a gestirla, in collaborazione con i centri di riferimento quando è grave, e a rendere tutto questo compatibile con la crescita di un bambino, che vuol dire anche sana attività sportiva. L’adesione alla campagna «Ho l’asma e faccio sport» va proprio in questa direzione. «In età pediatrica l’asma bronchiale è la più comune malattia cronica» ricorda Paolo Biasci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp).

«Fare sport per questi bambini e adolescenti non solo è possibile, ma è necessario al loro benessere psico-fisico. Noi pediatri di famiglia facciamo la nostra parte, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di intercettare la malattia prima possibile, con strumenti diagnostici essenziali come lo spirometro e le prove allergiche cutanee».

Quali gli sporti più adatti?

Non è raro che, all’interno di una classe, siano 2-3 i bambini affetti dall’asma, in crescita anche come conseguenza dell’aumento delle allergie a pollini, polveri, acari, muffe ed epiteli di animali. Ma come rendere compatibili asma e sport e quali sono le discipline più indicate per chi soffre di questa malattia? Il paziente asmatico che pratica attività fisica deve compiere un’adeguata preparazione e può aver bisogno di una terapia di fondo. Tra gli sport più adatti, c’è senz’altro il nuoto. Vanno bene comunque tutti quelli in cui l’impegno è graduale nel tempo e crescente nell’intensità: come le arti marziali, il basket e la pallavolo. «Ma dobbiamo garantire a tutti i bambini asmatici anche di poter giocare a pallone - aggiunge Mattia Doria, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della Fimp -. Se l’asma è ben trattata, d’altra parte, il bambino è in grado di praticare qualsiasi tipo di sport».

«Non dobbiamo privare bambini e ragazzi asmatici di un’opportunità di crescita fisica, psicologica, umana e sociale straordinaria come lo sport, considerando le positive ricadute in termini di salute e benessere - aggiunge Biasci -. L’attività fisica è un elemento prevenzione di numerose malattie, anche tra gli asmatici». «L’attività fisica per un bambino asmatico è un diritto anche se in alcuni casi rischia di essere un obiettivo non raggiunto - afferma Antonio D’Avino, pediatra di libera scelta e vicepresidente Fimp -. Come pediatri di famiglia siamo i primi a dovercene responsabilmente occupare. Ma non tutti disponiamo della stessa tecnologia e di medesimi percorsi sull’asma in età pediatrica i percorsi diagnostico-Terapeutici Assistenziali sono a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Un percorso clinico omogeneo ci aiuterebbe invece nella gestione ottimale dei casi di asma non grave e nell’attivazione di una collaborazione strutturata e condivisa con i livelli superiori, nei casi più severi».

Twitter @fabioditodaro

Avere l’asma e fare sport? Si può fare. Parola dei pediatri di famiglia, ogni giorno impegnati a riconoscere tempestivamente la malattia, a gestirla, in collaborazione con i centri di riferimento quando è grave, e a rendere tutto questo compatibile con la crescita di un bambino, che vuol dire anche sana attività sportiva. L’adesione alla campagna «Ho l’asma e faccio sport» va proprio in questa direzione. «In età pediatrica l’asma bronchiale è la più comune malattia cronica» ricorda Paolo Biasci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp).

«Fare sport per questi bambini e adolescenti non solo è possibile, ma è necessario al loro benessere psico-fisico. Noi pediatri di famiglia facciamo la nostra parte, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di intercettare la malattia prima possibile, con strumenti diagnostici essenziali come lo spirometro e le prove allergiche cutanee».

Quali gli sporti più adatti?

Non è raro che, all’interno di una classe, siano 2-3 i bambini affetti dall’asma, in crescita anche come conseguenza dell’aumento delle allergie a pollini, polveri, acari, muffe ed epiteli di animali. Ma come rendere compatibili asma e sport e quali sono le discipline più indicate per chi soffre di questa malattia? Il paziente asmatico che pratica attività fisica deve compiere un’adeguata preparazione e può aver bisogno di una terapia di fondo. Tra gli sport più adatti, c’è senz’altro il nuoto. Vanno bene comunque tutti quelli in cui l’impegno è graduale nel tempo e crescente nell’intensità: come le arti marziali, il basket e la pallavolo. «Ma dobbiamo garantire a tutti i bambini asmatici anche di poter giocare a pallone - aggiunge Mattia Doria, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della Fimp -. Se l’asma è ben trattata, d’altra parte, il bambino è in grado di praticare qualsiasi tipo di sport».

«Non dobbiamo privare bambini e ragazzi asmatici di un’opportunità di crescita fisica, psicologica, umana e sociale straordinaria come lo sport, considerando le positive ricadute in termini di salute e benessere - aggiunge Biasci -. L’attività fisica è un elemento prevenzione di numerose malattie, anche tra gli asmatici». «L’attività fisica per un bambino asmatico è un diritto anche se in alcuni casi rischia di essere un obiettivo non raggiunto - afferma Antonio D’Avino, pediatra di libera scelta e vicepresidente Fimp -. Come pediatri di famiglia siamo i primi a dovercene responsabilmente occupare. Ma non tutti disponiamo della stessa tecnologia e di medesimi percorsi sull’asma in età pediatrica i percorsi diagnostico-Terapeutici Assistenziali sono a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Un percorso clinico omogeneo ci aiuterebbe invece nella gestione ottimale dei casi di asma non grave e nell’attivazione di una collaborazione strutturata e condivisa con i livelli superiori, nei casi più severi».

Twitter @fabioditodaro