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La pelle dei bambini è fragile e delicata: d’estate è piuttosto comune, soprattutto nella fascia di età compresa fra 0 e 3 anni che compaiono dei puntini rossi in rilievo su torace, collo, testa, inguine e ascelle.

Quando fa caldo si suda di più, ma quando l’ambiente è particolarmente umido (come succede in città e durante le ondate di calore), la dispersione del sudore diventa difficoltosa, soprattutto nei bambini con meno di 3 anni, nei quali il sudore non riesce ad essere drenato efficacemente al di fuori dell’epidermide, ma resta intrappolato all’interno, determinando irritazione cutanea.

«Questa è un’evenienza piuttosto frequente – precisa il dottor Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – ma che non si accompagna mai a febbre e migliora rapidamente e significativamente adottando le giuste precauzioni.

Le malattie esantematiche, invece, sono quasi sempre accompagnate da febbre, e sono precedute e/o seguite da altri sintomi e tendono a peggiorare nel tempo».

Caratteristiche della sudamina

Questa irritazione della cute si contraddistingue per la formazione di piccoli puntini rossi, della grandezza di una testa di spillo; rendono la pelle fortemente rugosa, sono pruriginosi tanto da poter indurre delle vere e proprie lesioni da grattamento.

Come intervenire

Per quanto possibile è bene tenere il piccolo al fresco (ecco perché non è da disdegnare un uso moderato del condizionatore sia in casa che in macchina), vestirlo adeguatamente ovvero il meno possibile e con indumenti in cotone o comunque in fibre naturali che favoriscono la traspirazione della cute.

È buona abitudine fargli il bagnetto anche più volte al giorno con acqua tiepida avendo cura, però, di usare emollienti da bagno privi di tensioattivi o profumi; «Il bambino va asciugato molto bene con teli di cotone morbido, tamponando e non frizionando» precisa il dottor Villani.

Rimedi omeopatici

In caso di sudamina, ma più in generale ogni volta che è presente un intenso prurito della cute è possibile lenirlo anche attraverso il ricorso a rimedi omeopatici come spiega il dottor Piercarlo Salari, pediatra , libero professionista a Milano. «Per il trattamento di disturbi quale il prurito i principi efficaci, da impiegare anche in associazione, sono Calendula, Echinacea e Cardiospermum, dotati di proprietà antinfiammatoria, decongestionante, antisettica e cicatrizzante. Fondamentale, naturalmente, è l’igiene locale. È bene ricordare sempre che i rimedi omeopatici consentono il vantaggio di intervenire su sintomi per i quali non sono disponibili rimedi specifici oppure di intensità così lieve da non giustificare il ricorso a strategie troppo “incisive”. Altri due vantaggi importanti sono l’assenza di effetti indesiderati, che nei bambini è particolarmente apprezzata, e la possibilità di associare in qualsiasi momento un farmaco “tradizionale”, come per esempio un antibiotico in caso di infezione».

Mani, piedi e bocca

Questa è una malattia esantematica tipica dell’estate e precisamente del periodo compreso fra maggio e settembre: è causata da enterovirus (coxackie e echo) ed è una malattia esantematica che si manifesta cioè con la comparsa di piccole vescicole che si localizzano prevalentemente nella zona orale, dei piedi e delle mani (da qui il nome), ma talvolta anche del culetto. Il contagio può avvenire per via aerea o per contatto con le feci di chi ne è affetto; si manifesta con febbre, di solito non molto alta, malessere diffuso, perdita di appetito.

Decorso

Dopo la comparsa della febbre, che può anche essere assente, cominciano a vedersi le lesioni che tendono a risolversi nell’arco di una decina di giorni, senza lasciare esiti. Le vescichette a livello della bocca, però, possono rendere difficile per il bambino alimentarsi correttamente e quindi esiste il rischio di disidratazione.

Varicella

Un’altra malattia infettiva nient’affatto rara in estate è la varicella, per cui il vaccino come spiega il dottor Villani «è indicato nel Calendario per la Vita formulato dalle Società Scientifiche ed è importante che venga praticato (è possibile anche in associazione con il vaccino anti-morbillo-rosolia-parotite in una unica iniezione) già dal XII mese di vita».

Anche questa è una malattia virale, che si contrae per via aerea, ma anche bevendo dallo stesso bicchiere: determina la comparsa di tante piccole protuberanze rosse, simili a brufoli o morsi d’insetto che compaiono dapprima a livello di pancia, schiena, viso per poi diffondersi a tutto il corpo, cuoio capelluto e genitali compresi; i puntini evolvono successivamente, in vescichette, molto pruriginose, ripiene di liquido che tendono a scoppiare per poi seccare. Fondamentale non grattare, nonostante il prurito, le vescichette per evitarne il distacco precoce che potrebbe favorire esiti cicatriziali. In caso di varicella bisogna limitare l’esposizione solare, poiché alla caduta delle crosticine restano delle macchie rosacee prive dei pigmenti che normalmente difendono la cute dai raggi solari.

«La varicella è quasi sempre una malattia banale – commenta il dottor Villani - ma è bene che sia sempre seguita da un pediatra specialista in grado di verificare la comparsa di eventuali “complicanze” molto precocemente (cerebellite) e quindi provvedere per tempo alla migliore assistenza».

Consulti via chat: pro e contro

D’estate, quindi, è molto frequente che la pelle dei più piccoli e non solo si copra di macchioline e puntini: le moderne tecnologie offrono la possibilità di comunicare con il proprio pediatra di base in qualunque momento, come conferma il dottor Salari: «Oggi è prassi diffusa il ricorso alla chat per ottenere un immediato parere dal proprio pediatra di fiducia, soprattutto in presenza di una problematica cutanea. Si tratta indubbiamente di una modalità del tutto nuova e impensabile soltanto fino a pochi anni fa: un messaggio può essere inviato in qualsiasi momento ma con una maggiore certezza, rispetto alla mail, che venga letto in tempo reale. La possibilità di trasmettere fotografie, inoltre, è di notevole supporto. Ovviamente, se per i genitore questa modalità può essere rassicurante, per il medico si pongono sempre dei limiti e delle riserve: talvolta, infatti, sulla base dei sintomi e delle immagini, è possibile formulare una diagnosi plausibile, ma spesso, soprattutto se la qualità della foto non è adeguata, la visita rimane l’unico e irrinunciabile strumento per acquisire le informazioni necessarie a una valutazione attenta del bambino e alla conseguente prescrizione di una terapia».

Dello stesso avviso il dottor Villani che conclude: «E’ molto comune il ricorso alle moderne tecnologie telefoniche e, in molti casi, rappresentano un aiuto per poter consigliare al meglio i genitori».

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