L’associazione tra il loro consumo e un aumentato rischio di cancro, anche indipendentemente dall’obesità, presentato in uno studio francese
L’impatto del consumo di bevande zuccherate sulla nostra salute è stato studiato approfonditamente. Oggi si conoscono gli effetti, mediati dal sovrappeso e dall’obesità che essi inducono, degli zuccheri aggiunti sul rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, la principale causa di morte in Europa. Meno studiata è invece l’associazione con il rischio di cancro. Eppure queste bevande sono state associate al rischio di obesità, a sua volta riconosciuto come un importante fattore di rischio per molti tumori. E potrebbe essere utile individuare la presenza, dovuta al loro consumo, di meccanismi di stress infiammatorio o ossidativo, indipendentemente dall'eventuale aumento di peso.
Le associazioni tra il consumo di bevande zuccherate e il rischio di insorgenza del cancro sono state indagate in un ampio studio, appena apparso sul British Medical Journal e condotto dai ricercatori del gruppo di ricerca in epidemiologia nutrizionale dell’Inserm e dell’Università di Parigi 3 su oltre 100mila partecipanti, già inclusi della coorte francese NutriNet-Santé e seguiti tra il 2009 e il 2018. E dei quali i ricercatori dispongono – e sono stati inclusi nell’analisi – di un gran numero di fattori socio-demografici e di stile di vita, inclusi età, sesso, fumo, consumo di alcol, livello di istruzione, attività fisica e stato di peso, comorbidità metaboliche, storia familiare.
Il monitoraggio dei consumi alimentari dei soggetti reclutati ha incluso oltre 3300 alimenti diversi, compresi anche 109 tipi di bevande dolci / zuccherate. Durante il follow-up, il consumo di bevande zuccherate è risultato associato a un più alto rischio di cancro (2.193 casi su 101.257 partecipanti), in particolare al cancro al seno (693 casi). Un aumento di 100 ml di consumo medio giornaliero di bevande zuccherate è stato associato a un aumento del 18% circa del rischio di cancro. Anche il consumo di succo di frutta puro al 100% e bevande con succhi di frutta zuccherati era associato a un rischio complessivo più elevato di cancro. Inoltre, dalle analisi dei soggetti emerge anche che il ruolo dello zucchero in queste associazioni «pericolose» non è solo mediato dall’aumento di peso che il suo consumo comporta.
Lo studio è osservazionale e non è possibile dedurre dei rapporti di causalità dalle associazioni emerse che sono però sicuramente rilevanti ai fini di programmi di salute pubblica e del sostegno a iniziative, come la tassazione delle bevande zuccherate (la cosiddetta Sugar tax) di cui si parla anche nel nostro paese e già realizzate in altri, per disincentivare i cittadini all’acquisto e incentivare l’industria alimentare ad abbassare il contenuto di zucchero dei propri prodotti, in primo luogo le bibite zuccherate, e in generale sollecitare un maggior utilizzo di certi ingredienti a discapito di altri.