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L'emergenza Covid-19 e il conseguente lockdown hanno fatto riesplodere episodi di violenza sulle donne. Un vero boom di aggressioni a cui l'Università Sapienza di Roma ha voluto rispondere con un corso di formazione che partirà a fine giugno, 'Culture contro la violenza di genere: un approccio transdisciplinare', mettendo insieme più Facoltà dell'ateneo. Dai dati rilanciati da DiRe, l'associazione che riunisce 80 centri antiviolenza e le Case della donna di tutta Italia, tra il 2 marzo e il 3 maggio 5.939 donne, distribuite equamente fra i 2 mesi, hanno contattato le operatrici dei centri. Di queste, ben 1.815 (il 30% circa) erano contatti nuovi, ovvero donne che chiedevano aiuto ai centri per la prima volta. "La quarantena risulta aver aggravato decisamente, almeno nel nostro Paese, quella piaga universale che è la violenza di genere. E ci sarebbe da tenere conto del fatto che la violenza di genere include anche le forme di violenza contro uomini e donne omosessuali, e contro tutte le minoranze di identità e di orientamento sessuale, per le quali non disponiamo ad oggi in Italia di ricerche comparabili a quelle sulla violenza contro le donne", sottolineano Giovanna Gianturco e Gaia Peruzzi, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza, sul magazine online 'Sapienza Medica' della Facoltà di Medicina e Odontoiatria guidata da Antonella Polimeni.

Il corso, a cui può partecipare chi è in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto equivalente, ha una durata di 3 mesi. "Docenti di scienze sociali, politiche, mediche, giuridiche, psicologiche e umanistiche, provenienti dell'accademia e della società civile, metteranno a disposizione degli allievi del corso approcci e competenze differenti utili all'acquisizione di una prospettiva critica sul fenomeno della violenza di genere, alla sua comprensione e al suo contrasto in qualsiasi forma e nelle sue varie fasi", spiegano i promotori. Il corso è nato a partire dall'iniziativa trainante della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e della Facoltà di Scienze politiche, Sociologia e Comunicazione. Ma vede anche il coinvolgimento anche delle Facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Medicina e Psicologia.

Il percorso sarà articolato in 4 moduli didattici caratterizzati da un approccio trasndisciplinare:

1) La violenza di genere: coordinate di un fenomeno;

2) Le attività di sostegno a favore delle vittime di violenza;

3) I meccanismi di prevenzione;

4) Le azioni di contrasto.

La domanda di ammissione al corso dovrà essere inviata all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , entro e non oltre il 21 giugno alle 12.

L'emergenza Covid-19 e il conseguente lockdown hanno fatto riesplodere episodi di violenza sulle donne. Un vero boom di aggressioni a cui l'Università Sapienza di Roma ha voluto rispondere con un corso di formazione che partirà a fine giugno, 'Culture contro la violenza di genere: un approccio transdisciplinare', mettendo insieme più Facoltà dell'ateneo. Dai dati rilanciati da DiRe, l'associazione che riunisce 80 centri antiviolenza e le Case della donna di tutta Italia, tra il 2 marzo e il 3 maggio 5.939 donne, distribuite equamente fra i 2 mesi, hanno contattato le operatrici dei centri. Di queste, ben 1.815 (il 30% circa) erano contatti nuovi, ovvero donne che chiedevano aiuto ai centri per la prima volta. "La quarantena risulta aver aggravato decisamente, almeno nel nostro Paese, quella piaga universale che è la violenza di genere. E ci sarebbe da tenere conto del fatto che la violenza di genere include anche le forme di violenza contro uomini e donne omosessuali, e contro tutte le minoranze di identità e di orientamento sessuale, per le quali non disponiamo ad oggi in Italia di ricerche comparabili a quelle sulla violenza contro le donne", sottolineano Giovanna Gianturco e Gaia Peruzzi, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza, sul magazine online 'Sapienza Medica' della Facoltà di Medicina e Odontoiatria guidata da Antonella Polimeni.

Il corso, a cui può partecipare chi è in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto equivalente, ha una durata di 3 mesi. "Docenti di scienze sociali, politiche, mediche, giuridiche, psicologiche e umanistiche, provenienti dell'accademia e della società civile, metteranno a disposizione degli allievi del corso approcci e competenze differenti utili all'acquisizione di una prospettiva critica sul fenomeno della violenza di genere, alla sua comprensione e al suo contrasto in qualsiasi forma e nelle sue varie fasi", spiegano i promotori. Il corso è nato a partire dall'iniziativa trainante della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e della Facoltà di Scienze politiche, Sociologia e Comunicazione. Ma vede anche il coinvolgimento anche delle Facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Medicina e Psicologia.

Il percorso sarà articolato in 4 moduli didattici caratterizzati da un approccio trasndisciplinare:

1) La violenza di genere: coordinate di un fenomeno;

2) Le attività di sostegno a favore delle vittime di violenza;

3) I meccanismi di prevenzione;

4) Le azioni di contrasto.

La domanda di ammissione al corso dovrà essere inviata all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , entro e non oltre il 21 giugno alle 12.