Chi si ferma è perduto. Soprattutto se soffre di bronchite cronica, malattia progressiva che taglia il fiato e fa diventare un'impresa anche solo l'alzarsi dal letto, vestirsi, fare la spesa. Questi malati sono portati a muoversi il meno possibile. Ma è sbagliato: perché bastano 600 passi in più al giorno o fare 10 minuti di cyclette (ma funziona anche andare a ballare o praticare pilates e stare meno davanti alla tv) per invertire la rotta e iniziare a respirare meglio.
Lo dice la Società di Pneumologia (Sip) che in collaborazione con l'Associazione Pneumologi Ospedalieri (Aipo) e col sostegno di AstraZeneca, ha lanciato la campagna di educazione "Get Moving Bpco-Più passi, più respiro" per promuovere movimento quotidiano e attività fisica nei pazienti con bronchite cronica. (Faceboo “Più passi meno passi”).
Obiettivo: migliorare la qualità di vita e la gestione della terapia in un gioco di squadra tra medico e paziente, attraverso la distribuzione in 132 centri di pneumologia di tutta Italia di 4000 braccialetti contapassi corredati da una app, che consentiranno ai centri coinvolti di monitorare i progressi dei pazienti, fornire loro consigli per stili di vita personalizzati e inviare notifiche per migliorare l'aderenza alla terapia. «Un circolo vizioso che la campagna di educazione e sensibilizzazione Get moving Bpco – Più passi più respiro promossa dalla Società Italiana di Pneumologia in collaborazione con l’Associazione italiana pneumologi ospedalieri e il sostegno di Astrazeneca, vuole spezzare dando ai pazienti le indicazioni per le attività giuste da svolgere e gli strumenti per monitorare i risultati – spiega Francesco Blasi, presidente Sip – Il progetto sarà attivo da aprile a dicembre e prevede la distribuzione in 132 centri di pneumologia, sparsi su tutto il territorio nazionale di 4000 braccialetti contapassi e una app con cui i pazienti e i centri coinvolti potranno verificare il grado di attività e i progressi, condividendo i dati anche con gli altri pazienti, avere consigli di stile di vita personalizzati e gestire al meglio la terapia, ricevendo notifiche per non dimenticare di assumere i farmaci, essenziali per ridurre la dispnea e facilitare l’attività fisica. Si tratta di una strategia molto efficace, come conferma anche uno studio appena pubblicato sulla rivista Thorax secondo cui dopo 12 settimane di utilizzo di un contapassi e una app che funzioni come un “coach” dedicato, i pazienti aumentano il livello di attività fisica, muovendosi in media per dieci minuti in più ogni giorno e percorrendo oltre 1400 passi in più. Il medico, attraverso la app, potrà infatti stimolare i pazienti a implementare la propria attività fisica quotidiana, monitorata attraverso il rilievo immediato del contapassi e le visite di controllo saranno occasione per il paziente e il medico per valutare il miglioramento di qualità di vita e la gestione della patologia» conclude Blasi.
Se a 3 italiani su 4 è capitato almeno una volta nella vita di sentirsi a corto d'aria, per coloro che soffrono di bronchite cronica (Bpco) essere senza fiato è la normalità. Finora si pensava fossero 2,5 milioni ma il recentissimo studio Copenhagen stima nel 9% la popolazione con sintomi di Bpco, il che vuol dire 5 milioni di malati, 2,3 mln lievi e 2,7 con Bpco severa: dato che ha fatto inserire la Bpco nei Lea come malattia cronica.
La malattia condanna all'immobilità ma col contapassi è più facile costringersi ai 600 al giorno (2-300 metri) da percorrere in 6 minuti per iniziare a vedere piccoli miglioramenti, ridurre del 30% la probabilità di ricovero e fino al 40% la mortalità.
«L'importante è iniziare a muoversi - dice Mario Cazzola (Università di Roma Tor Vergata) - per innescare effetti positivi e contrastare il deterioramento respiratorio». Un aiuto può arrivare da una associazione di broncodilatatori - aclidinio e formoterolo - somministrata ogni 12 ore in un unico inalatore. L'azione è immediata, e in un paio di minuti consente al paziente di muoversi di più e meglio.