Il primo trapianto di testa al mondo è realtà. L'intervento, durato 18 ore, è stato eseguito in Cina su un cadavere da un'equipe dell'università medica di Harbin: sono stati connessi con successo la colonna vertebrale i nervi e i vasi sanguigni.
Ad annunciarlo è stato il neurochirurgo italiano Sergio Canavero in una conferenza stampa a Vienna, nella quale ha detto che «un'operazione su un essere umano vivo potrebbe essere imminente». Si tratta di posizioni controverse e non accettate dall'intera comunità scientifica internazionale. Per questo le operazioni vengono fatte in Cina e non in Europa o Usa.
Il trapianto è stato effettuato dal team guidato dallo stesso Canavero insieme al chirurgo cinese Xiaoping Ren, che lo scorso anno aveva già effettuato un intervento simile sul corpo di una scimmia. Il prossimo passo, ha spiegato Canavero, sarà lo scambio e il trapianto di testa da donatori in morte cerebrale. Si tratta «dell'ultimo step per il trapianto di testa per motivi medici, che è imminente».
Intervistato da Usa Today, Canavero ha confermato che presto sarà annunciata la data dell'operazione su esseri viventi, che costerà almeno 100 milioni di dollari e sarà resa possibile con l'aiuto del governo cinese. Una procedura complicata - più di 24 ore di durata - che crea anche un dilemma etico di non poco conto. Dal punto di vista tecnico, Canavero ha trovato il modo di stabilizzare i nervi senza comprometterli, fondendo le membrane di testa e collo.
Ma secondo alcuni medici la procedura è troppo rischiosa, anche e soprattutto perché gli standard cinesi sono meno stringenti di quelli americani ed europei. Secondo Assya Pascalev, studiosa di biomedica dell'Howard University di Washington, «non si tratta semplicemente di adattare una testa a un corpo, ma potremmo avere a che fare con una persona totalmente nuova».