Nell’immaginario collettivo quando si parla di colesterolo si pensa anche a buoni e cattivi. Il colesterolo buono è quello HDL e quello cattivo è quello LDL, che spesso si allea con un’altra banda di cattivissimi, i trigliceridi. Il colesterolo totale circolante risulta dalla sommatoria delle frazioni buona e cattiva ossia HDL più LDL e trigliceridi. Di per sé il colesterolo non è assolutamente una sostanza buona o cattiva, ma anzi è di fondamentale importanza per il buon funzionamento dell’organismo poiché concorre alla sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D ed è un costituente delle membrane delle cellule. Viene prodotto dal fegato, riciclato dalla bile, ma viene anche introdotto con la dieta e gli alimenti che maggiormente lo contengono sono quelli ricchi di grassi animali, come carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo, fegato, mentre è assente in frutta, verdura e cereali.

LDL e HDL: i principali trasportatori del colesterolo

Il colesterolo non è solubile nel sangue e non viaggia libero nel circolo ematico: per assolvere alle sue importanti funzioni ha bisogno di essere inglobato all’interno di specifiche proteine circolanti dette lipoproteine che vengono classificate in base alla loro densità (grossolanamente corrispondente alle loro dimensioni), che è inversamente proporzionale alla quantità di colesterolo presente e alla capacità di intrufolarsi nella parete arteriosa promuovendo le malattie cardiovascolari. I due principali sistemi di trasporto del colesterolo sono le LDL, o lipoproteine a bassa densità che hanno il compito di trasportare il colesterolo sintetizzato dal fegato o assorbito a livello intestinale, verso i tessuti del nostro organismo e le HDL o lipoproteine ad alta densità che invece rimuovono il colesterolo dai diversi tessuti e lo trasportano in direzione opposta e nuovamente al fegato, che poi provvede a smaltirlo rendendolo innocuo. «Se le LDL sono troppo numerose o troppo piccole come succede nei pazienti diabetici vengono più facilmente attratte dalle pareti delle nostre arterie, danneggiandole e restringendone il calibro e rendendo difficoltoso il passaggio del sangue: ecco perché il colesterolo-LDL è comunemente identificato come cattivo. Al contrario il colesterolo HDL che viene rastrellato in giro per l’organismo per essere portato al fegato ed eliminato, è identificato come buono» chiarisce Claudio Borghi, ordinario di Medicina interna presso l’università di Bologna.

Valori auspicabili

Se attraverso gli esami del sangue si riscontra una colesterolemia totale superiore a 200 mg/dL, si parla di ipercolesterolemia e sebbene la condizione sia in genere, del tutto asintomatica è molto pericolosa. Ciò che si deve tenere particolarmente sotto controllo sono i valori di colesterolo-LDL che possono aumentare soprattutto nei pazienti fumatori, in coloro che non riescono a tenere sotto controllo il peso corporeo, che seguono una dieta ricca di grassi soprattutto saturi e in coloro che sono scarsamente attivi fisicamente. La normalizzazione del quadro lipidico passa attraverso un miglioramento di tutte le variabili fin qui elencate. Quando dieta, attività fisica e astensione del fumo non riescono a ridurre la colesterolemia, si può ricorrere alla terapia farmacologica che oggi si avvale di molte e valide opzioni terapeutiche.

Colesterolo HDL alto: è davvero così positivo?

Mentre è chiaro a tutti che la colesterolemia totale deve mantenersi al di sotto di certi livelli così come quello delle LDL, per il colesterolo HDL si dice che è auspicabile che si mantenga al di sopra di un certo valore soglia. «I pazienti con colesterolo HDL particolarmente alto godono di una maggiore capacità di ripulire la parete arteriosa dall’eccesso di colesterolo e quindi di prevenire le malattie cardiovascolari. Gli elevati livelli di HDL si associano a bassi livelli di TG che contribuiscono alla prevenzione globale delle malattie cardiovascolari. – Chiarisce l’esperto che però puntualizza anche- Attenzione però, perché se la colesterolemia totale è elevata non ci si può fidare dei soli valori elevati di HDL in quanto essi hanno un significato aggiuntivo nei pazienti con valori normali di colesterolo totale o LDL. Elevati livelli di C-Totale significano comunque la presenza di livelli anormali di LDL potenzialmente pericolosi che il solo colesterolo HDL, per quanto elevato, non può controbilanciare».

Donne e colesterolemia dopo la menopausa

Le donne con la menopausa tendono a riscontrare anche un pericoloso aumento della colesterolemia totale. «All’arrivo della menopausa la colesterolemia totale tende a salire per la scomparsa dell’effetto protettivo degli ormoni estrogeni che hanno la capacità di limitare la produzione di lipoproteine LDL ed aumentare quella di HDL. Dopo la menopausa, l’abolizione di questo meccanismo protettivo riporta la situazione a quella osservabile negli uomini». Uomini e donne, quindi, per tenere sotto controllo la colesterolemia totale dovrebbero impegnarsi per seguire uno stile di vita salutare, tenere sotto controllo il peso corporeo non trascurando il regolare svolgimento di attività fisica e cercando di privilegiare cibi come frutta, verdura e cereali. Per quanto riguarda, invece i livelli di colesterolo HDL fa notare concludendo il professor Borghi:«Oggi per alzare i livelli di colesterolo HDL ci sono due strade possibili. Quella di un adeguato stile di vita che comprende pochi grassi saturi nella dieta combinati con piccole quantità di alcool (vino di buona qualità!) e tanto esercizio fisico che rappresenta la soluzione più efficace. La seconda strada è l’impiego di farmaci ipolipemizzanti (soprattutto statine) che assicurano una riduzione dell’LDL associato ad un modesto, ma significativo incremento di HDL e riduzione dei trigliceridi».