Secondo lo studio del Parenting Research Centre di Melbourne, pubblicato sulla rivista "Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology", nei primi 12 mesi dal parto la depressione postnatale colpisce in uguale misura entrambi i genitori.
La ricerca, guidata dalla professoressa Jan Nicholson, ha indicato che soffre di depressione postnatale, nel primo anno di vita della prole, il 9,7% dei padri contro il 9,4% delle madri. Il rischio per i padri di sviluppare angoscia psicologica è 1,38 volte maggiore della media della popolazione maschile adulta.
Particolarmente vulnerabili si sono dimostrati i più giovani in quanto sotto i 30 anni il rischio è superiore del 40% rispetto agli ultratrentenni. E il 30% dei padri che hanno problemi nel primo anno, continua a soffrire di disturbi mentali anche quando i figli crescono.
Sono stati utilizzati i dati del Longitudinal Study of Australian Children per rintracciare le condizioni di salute mentale dei padri in tre diverse fasi: quando i figli avevano da 3 a 12 mesi, da 2 a 3 anni e da 4 a 5 anni. I dati sono stati poi comparati con quelli della popolazione maschile dall'Australian National Survey of Mental Health and Wellbeing del 2007.
"La nascita di un bebè porta profondi cambiamenti di stile di vita e ricreazione, orari di sonno, rapporti di coppia e identità, ed è naturale che possano sorgere difficoltà di aggiustamento per i padri", ha scritto la Nicholson, che tuttavia si è detta sorpresa della portata del problema. "Vi è un crescente riconoscimento che i padri sono un sostegno chiave per le novelle madri. Lo studio - ha concluso la ricercatrice - mostra che anche gli uomini sono vulnerabili, perché anche loro perdono sonno e si destreggiano fra ruoli e responsabilità".