Qualità e professionalità sono gli elementi che più contraddistinguono i dentisti italiani. Nonostante questo, la scelta di un buon dentista rimane sempre una questione delicata, in cui il paziente deve saper valutare al meglio e in poco tempo il grado di professionalità dell’odontoiatra in relazione al proprio problema. Si deve inoltre valutare anche l’instaurarsi di una fiducia reciproca e di una trasparenza anche sotto il profilo dei costi e del piano terapeutico da seguire. Giuseppe Renzo, presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale, ci illustra quali sono le regole principali da seguire per scegliere un buon dentista e quali strumenti si possono utilizzare per non rimanere delusi o ancor peggio ingannati.

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Accertarsi che sia un «vero» dentista

«In primo luogo è importante accertare che si tratti di un dentista reale e non di un prestanome o di un abusivo», raccomanda Giuseppe Renzo. Un consiglio non così superfluo se si pensa che in Italia sono circa 15 mila i dentisti che esercitano la professione senza alcun titolo di studio o apposita iscrizione all’albo. Per essere certi della professionalità del proprio medico è sufficiente collegarsi a questa sezione del portale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e digitare il suo cognome e la provincia di appartenenza.

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La Commissione Albo Odontoiatri è inoltre in procinto di lanciare una nuova app e un nuovo portale istituzionale disponibile su www.caoce.it e www.caoce.eu contenente l’archivio dei dentisti italiani, per rendere ancor più facile smascherare i falsi dentisti anche con lo smartphone.

Diffidare delle visite gratuite

In seconda battuta, un buon professionista effettua sempre una prima visita a pagamento per formulare la diagnosi. «È bene diffidare delle visite gratuite che spesso rappresentano uno specchietto per le allodole, utile a far sì che il cittadino acceda poi alle cure odontoiatriche successive» ammonisce Renzo.

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«La visita iniziale – prosegue il Presidente Cao – è invece un protocollo medico utile a stabilire una corretta alleanza terapeutica tra medico e paziente». La trasparenza e la professionalità passano quindi da un compenso adeguato alla prestazione eseguita. Ma un buon professionista si vede anche dalla qualità della sua struttura, che si deve presentare in modo adeguato, pulita e ben igienizzata in ogni parte. «Non sono accettabili carenze igieniche e sanitarie, che denotano una scarsa attenzione alla salute del paziente» sottolinea Renzo.

Preventivo obbligatorio

«Dopo la visita iniziale, un buon professionista elabora un accurato piano terapeutico che deve essere ben illustrato al paziente» prosegue Giuseppe Renzo. In questa fase è molto importante anche la capacità di ascolto del dentista, che getta le basi per un sano rapporto tra medico e paziente. Dopo la visita iniziale è obbligo del medico presentare al paziente il preventivo accurato del piano terapeutico e il consenso informato, che in caso di firma da parte del paziente segnano l’inizio del processo di cura.

In caso di difficoltà economiche

Ma cosa succede se il paziente non ha i soldi per accedere alla terapia? In caso di condizioni economiche particolarmente svantaggiose è possibile avere accesso ad alcune prestazioni odontoiatriche gratuite attraverso ospedali o cliniche odontoiatriche convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale. Le prestazioni offerte variano da Regione a Regione ed è necessario contattare la propria Asl di appartenenza per conoscere le eventuali esenzioni o agevolazioni. Altrimenti si può far riferimento agli odontoiatri che operano su base volontaria.

«Su tutto il territorio nazionale è disponibile una rete di cosiddetti “dentisti sentinella” – spiega Giuseppe Renzo – rappresentati da una serie di dentisti volontari che effettuano visite e prestazioni a titolo completamente gratuito». Un punto di riferimento importante per prevenire soprattutto le malattie serie del cavo orale come i tumori, con appuntamenti pubblici distribuiti con sempre maggior frequenza su tutto il territorio nazionale.

Evitare sbiancamento «fai da te»

Se molti pazienti rinunciano al dentista per le difficoltà economiche, molti altri – soprattutto giovani – ricorrono invece al «fai da te» per i trattamenti estetici di sbiancamento o per rimuovere tracce di ingiallimento segnate da fumo o scarsa igiene. «Un errore gravissimo – sottolinea Giuseppe Renzo – anche se si acquistano prodotti di ottima qualità. Il dentista è infatti indispensabile a verificare la presenza di eventuali disturbi gengivali, parodontali o cariogeni che potrebbero essere aggravati o che renderebbero sconsigliabile un trattamento di sbiancamento», conclude il Presidente Cao. Meglio quindi una visita in più dal dentista, che dovervi ricorrere una volta che il danno è definitivo.


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