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LO STUDIO AUSTRALIANO SU 60 MILA NASCITE

Future mamme, prestate attenzione all’inverno. Se il concepimento avviene nei mesi freddi, infatti, aumenta il rischio di sviluppare diabete gestazionale durante la gravidanza. A mostrarlo è uno studio condotto in Australia all’università di Adelaide, dove un gruppo di ricercatori ha analizzato la variazione stagionale dell’incidenza di diabete gestazionale analizzando i dati di oltre 60mila nascite avvenute tra il 2007 e il 2011.

L’INCIDENZA DEI CASI IN PERCENTUALE

«Il nostro è il primo studio ad aver trovato una forte evidenza di una relazione tra diabete gestazionale e la stagione in cui un bambino viene concepito» ha commentato Petra Verburg dell’University Medical Center dell’Università di Groningen, attualmente all’Università di Adelaide, e prima autrice dello studio appena apparso su BMJ Diabetes Research & Care.

Dallo studio australiano è emerso che le donne che hanno concepito in inverno hanno una maggior probabilità di sviluppare il diabete gestazionale: si va da un 6,6% delle gravidanze in caso di concepimento invernale, al 5,4% del periodo estivo. La tendenza, inoltre, è verso un aumento dell’incidenza, passata dal 4,9% nel 2007 al 7,2% nel 2011.

IL PESO DELLA MADRE E LA SEDENTARIETA’ INFLUISCONO

Numerosi studi hanno suggerito che sedentarietà e scorretta alimentazione sono fattori di rischio per il diabete gestazionale. «In questo modo si potrebbe spiegare la maggior incidenza della condizione nel periodo invernale» commenta la professoressa Irene Cetin della Statale di Milano e direttrice dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sacco di Milano. «A causa del generale aumento di sovrappeso e di obesità, l’incidenza del diabete gestazionale è in crescita in tutto il mondo e anche in Italia».

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Con gli attuali criteri diagnostici, i dati italiani sono oggi intorno al 10-12% delle gravidanze (“Standard Italiani di cura del Diabete 2016”). Ma l’incidenza varia a seconda dei parametri adottati per definire la condizione. Infatti, «un cambiamento del metabolismo del glucosio è fisiologico in gravidanza; poi, a seconda di quanto stabilito dalle linee guida, il numero delle diagnosi può aumentare o diminuire».

CHE COSA MANGIARE

Ciò non toglie che si debba prestare molta attenzione al comportamento alimentare «perché è ormai confermato che, quanto più alta è la glicemia basale, maggiore sarà il rischio di complicanze in gravidanza» spiega la professoressa, che sottolinea come non si ripeta mai abbastanza l’importanza dell’alimentazione e degli stili di vita, ma anche dell’assunzione di vitamina D e acido folico ben prima del concepimento.

ESSERE IN FORMA ANCOR PRIMA DEL CONCEPIMENTO

«Un’adeguata preparazione alla gravidanza inizia, tanto per la donna quanto per l’uomo, in fase preconcenzionale» spiega la ginecologa «Una recente analisi dei dati del Longitudinal Investigation of Fertility and the Environment (LIFE) Study ha mostrato come bere caffeina nelle settimane precedenti il concepimento aumenti il rischio di aborto spontaneo, mentre l’assunzione di vitamine lo riduce».

La vita intrauterina, si sa, è fondamentale nel determinare la futura predisposizione e vulnerabilità verso certe condizioni e malattie del nuovo nato. Ma è sempre più evidente l’importanza della fase antecedente al concepimento: «Bisogna organizzarsi, prestare attenzione alla nutrizione, al metabolismo e allo stile di vita quando ancora si sta pensando ad una gravidanza». E questo vale per entrambi i genitori, non solo per la mamma.

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