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Il sole, il vento e il freddo possono irritare e danneggiare la nostra cute, in particolare quella del viso più esposta agli agenti atmosferici e non facilmente difendibile. Ecco, quindi, che il clima sempre più estremo ed instabile, in questo periodo dell’anno può far peggiorare fenomeni quali la couperose e la rosacea, due disturbi che infiammano in maniera antiestetica e patologica la pelle del viso.

Couperose

Questo è un inestetismo tipico delle donne con più di 30 anni, con cute secca e facilmente irritabile. Si caratterizza per l’arrossamento intenso e tendente a cronicizzare delle guance, delle ali del naso, e dei lati del collo. Il rossore, inizialmente transitorio, tende poi a diventare permanente, con dilatazione dei capillari del viso che diventano ben visibili a occhio nudo.

Il disturbo compare per una esasperata fragilità capillare che può essere congenita o acquisita. Fattori predisponenti allo sviluppo del disturbo sono l’essere molto esposti agli agenti atmosferici, l’incauta esposizione ai raggi solari, l’esposizione a livelli elevati di umidità. Il disturbo può, anche se non necessariamente, evolvere in rosacea.

«La couperose o più precisamente le teleangiectasie dell’ area malare ovvero degli zigomi, costituiscono una delle manifestazioni della rosacea che è malattia con aspetto polimorfo caratterizzata da fenomeni vascolari come i flushing, l’eritrosi e la couperose appunto.- Chiarisce Piergiacomo Calzavara Pinton Presidente SIDeMAST (Società Italiana di Dermatologia) e Direttore della Clinica di Dermatologia, «Spedali Civili» di Brescia che puntualizza anche – Associata successivamente alla presenza di fenomeni follicolari quali la comparsa di papule e pustole e infine anche alla comparsa di manifestazioni dermiche quali rinofima. Il naso, in pratica, tende a ingrossarsi e arrossarsi a causa della tumefazione delle ghiandole sebacee. La tumefazione delle stesse può determinare arrossamento e gonfiore talora anche in area malare».

Rosacea

La rosacea, dunque, è una malattia infiammatoria della pelle comune sia negli uomini che nelle donne dopo i 30 anni, che si caratterizza per l’arrossamento del volto, l’eritema persistente, la presenza di lesioni infiammatorie non di rado dolenti e brucianti. «In sintesi si può affermare che la couperose è la manifestazione più frequente di un quadro ancor più complesso, che è quello della rosacea» spiega il professor Pinton. Non sono ancora chiare le cause scatenanti del disturbo, più probabile però nelle persone stressate, che consumano alcol, cibi speziati, che effettuano frequentemente bagni caldi. Le persone con rosacea, infine, tendono ad avere a livello del viso elevati livelli del microrganismo Demodex, poco presente e innocuo nella popolazione generale.

Trattamenti

Il trattamento della couperose è prevalentemente cosmetico e si avvale dell’uso di creme ad azione calmante/lenitiva. «Molto utile è anche adottare un’opportuna protezione solare, utilizzando fattori di protezione (SPF) di almeno 30 per tutto l’anno. Per quanto riguarda invece il trattamento della rosacea, gli approcci che si possono utilizzare per minimizzare il disturbo sono numerosi.- Spiega Monica Corazza, Direttore della Sezione Dermatologia del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara che conclude- Poiché le cause della rosacea sono molteplici e le manifestazioni cliniche della malattia variabili, la terapia va definita in base a questi fattori. Il trattamento topico a base di brimonidina, farmaco vasocostrittore ed antiinfiammatorio, può essere utile per lenire il rossore mentre quelli a base di ivermectina, metronidazolo o acido azelaico consentono di affrontare le forme papulo pustolose della malattia in virtù della loro azione antiinfiammatoria. Nelle forme papulo pustolose più severe è stata recentemente approvata anche una terapia sistemica per via orale con doxiciclina al dosaggio di 40 mg, formulazione a rilascio modificato appositamente ideata per la rosacea. Questo antibiotico agisce sulla componente infiammatoria della malattia senza avere azione antimicrobica. Importante ricordare che i cortisonici vanno sempre evitati poiché possono aggravare o addirittura indurre forme papulo-pustolose».

Le terapie fisiche che si avvalgono quindi di laser, luce pulsata e diatermocoagulazione sono utilizzate soprattutto per il trattamento delle teleangectasie ovvero per rimediare alla dilatazione e all’atonia patologica e permanente dei capillari del viso che sono spesso i segni più visibili della malattia.