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Uno dei primi sintomi di Covid-19 è l'alterazione della percezione olfattiva: gli odori e i profumi si “spengono”. Ora a Chieti si sperimenta un nuovo test rapido made in Italy che, in appena 2 minuti, permette di capire se un paziente è in grado di percepire gli odori, e quindi di stabilire il grado di alterazione olfattiva. Si tratta di uno studio pionieristico, condotto su 100 pazienti, che sfrutta un dispositivo innovativo: l'olfactory mmart threshold test (Ost Test), ideato dal gruppo dei neurofisiologi Andrea Mazzatenta dell'Università degli Studi G. d'Annunzio Chieti e Camillo Di Giulio, direttore del Laboratorio di Neurofisiologia Olfattiva e Chemiocettiva dell'ateneo, proprio per lo studio delle alterazioni olfattive nei pazienti Covid-19.

Il team ha utilizzato il test olfattivo ingegnerizzato dall'azienda pescarese The Prototype srl, che ha donato cento kit al Santissima Annunziata di Chieti, per la prima sperimentazione sui malati di Covid-19.

«Le persone con Covid-19 riferiscono anche di non sentire il gusto, ma questo non è esatto. Lo percepiscono, come abbiamo visto. Quello che non sentono sono i sapori, perché quella dei sapori è una percezione cross modale che coinvolge gusto e olfatto. Sono proprio le alterazioni dell'olfatto a 'spegnere' i sapori», dice Mazzatenta.

L'Ost Test è un kit realizzato anche grazie alla stampa 3D, e prevede l'uso una app gratuita per smartphone e tablet per poter eseguire correttamente e confermare il risultato del test in tempo reale.

«In ospedale non abbiamo usato l'app. Ora lo studio è terminato - conclude Mazzatenta - stiamo controllando i dati e produrremo due lavori scientifici, attualmente in preparazione».

«La validazione del protocollo sperimentale, effettuato all'interno dell'Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata di Chieti, ha già riscosso un grande interesse a livello nazionale - dicono alla The Prototype - Questa sperimentazione potrebbe risultare uno strumento utile per la diagnosi precoce della malattia e la speranza di tutti è che questo contributo possa aiutare nella lotta e nella prevenzione al Covid-19».

Uno dei primi sintomi di Covid-19 è l'alterazione della percezione olfattiva: gli odori e i profumi si “spengono”. Ora a Chieti si sperimenta un nuovo test rapido made in Italy che, in appena 2 minuti, permette di capire se un paziente è in grado di percepire gli odori, e quindi di stabilire il grado di alterazione olfattiva. Si tratta di uno studio pionieristico, condotto su 100 pazienti, che sfrutta un dispositivo innovativo: l'olfactory mmart threshold test (Ost Test), ideato dal gruppo dei neurofisiologi Andrea Mazzatenta dell'Università degli Studi G. d'Annunzio Chieti e Camillo Di Giulio, direttore del Laboratorio di Neurofisiologia Olfattiva e Chemiocettiva dell'ateneo, proprio per lo studio delle alterazioni olfattive nei pazienti Covid-19.

Il team ha utilizzato il test olfattivo ingegnerizzato dall'azienda pescarese The Prototype srl, che ha donato cento kit al Santissima Annunziata di Chieti, per la prima sperimentazione sui malati di Covid-19.

«Le persone con Covid-19 riferiscono anche di non sentire il gusto, ma questo non è esatto. Lo percepiscono, come abbiamo visto. Quello che non sentono sono i sapori, perché quella dei sapori è una percezione cross modale che coinvolge gusto e olfatto. Sono proprio le alterazioni dell'olfatto a 'spegnere' i sapori», dice Mazzatenta.

L'Ost Test è un kit realizzato anche grazie alla stampa 3D, e prevede l'uso una app gratuita per smartphone e tablet per poter eseguire correttamente e confermare il risultato del test in tempo reale.

«In ospedale non abbiamo usato l'app. Ora lo studio è terminato - conclude Mazzatenta - stiamo controllando i dati e produrremo due lavori scientifici, attualmente in preparazione».

«La validazione del protocollo sperimentale, effettuato all'interno dell'Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata di Chieti, ha già riscosso un grande interesse a livello nazionale - dicono alla The Prototype - Questa sperimentazione potrebbe risultare uno strumento utile per la diagnosi precoce della malattia e la speranza di tutti è che questo contributo possa aiutare nella lotta e nella prevenzione al Covid-19».