Un bambino su tre è sovrappeso e 1 su 5 sedentario nel nostro paese. Quando genitori e adulti non hanno troppo successo, perché non provare a rivolgersi direttamente a loro, bambini e ragazzi, insegnando l’importanza di una corretta alimentazione e di uno stile di vita non sedentario? Per trasmettere efficacemente questo messaggio, quindi, pediatri e nutrizionisti italiani hanno lanciato una campagna “Dammi il 5” che si avvale di una serie di cartoni animati per bambini (D.I.5) i cui protagonisti sono cinque super-eroi della salute che rappresentano i colori della salute legati alla frutta e alla verdura (bianco, blu/viola, giallo/arancione, rosso e verde). Oltre ai cartoni, anche un libro di avventure per i più grandicelli (Dammi il 5 in Missione Speciale), oltre che di una guida “Impara giocando le regole della sana alimentazione” e incontri formativi per maestri e maestre.
1 BAMBINO SU 3 SOVRAPPESO; QUASI 1 SU 5 È SEDENTARIO
«Un bimbo italiano su tre è in sovrappeso» ha affermato Alberto Villani, presidente nazionale della SIP. «Si tratta di un dato in leggero calo rispetto agli anni precedenti, ma ancora troppo alto. All’origine dell’eccesso ponderale vi sono una dieta squilibrata e troppo ricca di grassi e una diffusa sedentarietà che interessa attualmente il 16% dei giovanissimi. Sei su dieci passano troppo tempo davanti a TV e videogiochi. Abbiamo perciò deciso di scendere in campo e sostenere questo innovativo progetto di prevenzione». Permangono forti differenze regionali: in Campania sovrappeso/obesità interessano 1 bambino su 2, in Lombardia «solo» il 23%.
I GENITORI NON VEDONO IL PROBLEMA
A volte, i genitori letteralmente non vedono il problema dei figli. «Più del 50% delle madri di giovani obesi è convinta che la quantità di cibo consumata dal figlio sia corretta» ha sottolineato Antonio Caretto, presidente nazionale dell’ADI. «Solo il 25% dei bambini consuma tutti i giorni cinque porzioni di frutta e verdura, così come raccomandato dalle autorità sanitarie mondiali. Quattro su dieci non fanno una colazione adeguata prima di andare a scuola. È quindi necessario aumentare il livello di informazione e consapevolezza sulla corretta alimentazione, sia tra la popolazione infantile che tra quella adulta».
FUTURE MALATTIE: CHILI DI TROPPO METTONO I BAMBINI A RISCHIO
La scarsa consapevolezza del problema dei chili di troppo e lo scarso successo nel risolverlo sorprendono ancor di più pensando ai dati puntualmente diffusi sul rischio futuro del bambino sovrappeso e obeso di sviluppare molte malattie. L’eccesso di peso in età pediatrica ha delle conseguenze future non trascurabili.
Con le parole del presidente nazionale FIMP, Giampitero Chiamenti, «non è mai troppo presto per insegnare le regole della salute e del benessere. Un obeso ha infatti un’aspettativa di vita inferiore di dieci anni rispetto ad un normo-peso. I chili di troppo in età pediatrica favoriscono la probabilità di sviluppare una serie di malattie croniche non trasmissibili come disturbi cardiovascolari, tumori, insufficienza respiratoria, ipercolesterolemia, ipertensione e diabete».
Una situazione preoccupante, risolvibile aumentando l’attività fisica e introducendo nella dieta più frutta e verdura a discapito di alimenti non salutari, che i bambini consumano molto. La speranza è che i più piccoli, immedesimandosi nei 5 super-eroi, possano per primi introdurre questi cambiamenti nelle loro abitudini.
«Dammi il 5», che si svolgerà in cinque regioni italiane coinvolte (Calabria, Puglia, Lazio, Piemonte e Lombardia), è stata ideata e realizzata da Mati Group con il contributo scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la collaborazione della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e il patrocinio della Società Italiana di Pediatria (SIP) e il contributo di Menarini.
@nicla_panciera
http://www.lastampa.it/2016/10/10/scienza/benessere/obesit-i-bambini-sono-la-categoria-pi-a-rischio-Wk4NEwSexR98ChJNMM9pyN/pagina.html
http://www.lastampa.it/2016/03/31/scienza/benessere/bambini-troppo-grassi-i-genitori-se-ne-accorgono-tardi-1GxuVc3qgCNDtxxQ99hc1J/pagina.html
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